GIUSEPPE DI MARCO
Cronaca

"Col parco marino ci rimettono 115 famiglie"

Parco marino, è lotta senza quartiere sull’istituzione di un’area protetta al largo della costa picena. I promotori dell’iniziativa, guidati dall’ex...

Parco marino, è lotta senza quartiere sull’istituzione di un’area protetta al largo della costa picena. I promotori dell’iniziativa, guidati dall’ex...

Parco marino, è lotta senza quartiere sull’istituzione di un’area protetta al largo della costa picena. I promotori dell’iniziativa, guidati dall’ex...

Parco marino, è lotta senza quartiere sull’istituzione di un’area protetta al largo della costa picena. I promotori dell’iniziativa, guidati dall’ex presidente della provincia Massimo Rossi, continuano a sottolineare la necessità dell’operazione, ma nel frattempo la controparte non molla un centimetro nell’ambito di questo contraddittorio a distanza. "In Italia – afferma il consigliere leghista Lorenzo Marinangeli – abbiamo 29 aree marine protette, a copertura di qualcosa come 292.442 ettari di mare. Ma si tratta di zone in cui non si è mai pescato: questo genere di parco infatti viene applicato a scrigni di mare e coste rocciose, dove c’è una flora e una fauna che va assolutamente preservata. Quindi non capisco come mai ci si debba fossilizzare su questo tratto di mare che va da Pedaso alla Sentina. Come mai ci si intestardisce su una delle realtà di pesca più importanti d’Italia?" Da salviniano, Marinangeli batte sul tema del lavoro: "Nel Sud Italia ci sono tante realtà che non vivono di questa attività – continua - qui invece abbiamo la pesca a strascico, che peraltro non agisce entro le tre miglia. Poi abbiamo la piccola pesca – che si fonda su nasse per le seppie e di cerchi per le lumachine - e quella dei vongolari. Un settore già in crisi, che va incentivato. Con un parco marino si toglierebbe la principale fonte di sussistenza a tanti lavoratori, dato che ogni attività all’interno di quel perimetro dovrebbe essere consentita dall’ente".

Il consigliere tira in ballo i numeri: "In riviera abbiamo 57 vongolari e quindi, considerando gli equipaggi, toglieremmo lavoro a circa 115 famiglie. Vongolari che vanno in mare due o tre giorni la settimana, rispettano i fermi, così come le quote di pescato. Di fermi inoltre ce ne sono due anche per le lampare e le volanti, mentre manca il ricambio generazionale nella pesca e non si trovano marinai". C’è però il problema dello spopolamento ittico, che è un dato di fatto. Un fenomeno che, per Marinangeli, ha cause ancora da individuare. "Credo – conclude – che la ricerca scientifica debba guardare ad altri fattori per l’impoverimento del nostro mare: negli ultimi 40 anni abbiamo perso alcune qualità di pesce, come gli sgombri o le alici di una certa pezzatura. Non penso che a causare ciò sia stato lo sforzo pesca, ma i cambiamenti climatici. Il parco marino sarebbe, qui, un’istituzione forzata. Questo paese deve rialzarsi facendo perno sul lavoro e su quelle che sono state, nel nostro passato, delle vere eccellenze".

Giuseppe Di Marco