"Col Superbonus andavanorinforzati prima gli edifici"

Castelli: "Hanno preferito il cappotto termico"

"Col Superbonus andavanorinforzati prima gli edifici"
"Col Superbonus andavanorinforzati prima gli edifici"

"Bisognava predisporre prima interventi per rinforzare gli edifici con criteri antisismici e poi quelli per il cappotto termico. E’ un’assurdità che sia stato fatto il contrario nell’ambito dei lavori per il Superbonus 110%". La stilettata il commissario alla ricostruzione post terremoto 2016 Guido Castelli l’ha lanciata lunedì sera intervenendo alla trasmissione di Retequattro "Quarta Repubblica". L’Italia ha speso 100 miliardi per il superbonus 110%, ma ci sono dubbi che ciò sia realmente servito per dare una maggiore consistenza alle case degli italiani. "Dai dati in mio possesso e in base anche a quanto sostengono gli ingegneri, solo una modesta parte del 110% è stata destinata al cosiddetto sisma bonus e quando è accaduto – ha detto Castelli – generalmente questa azione è stata rivolta a interventi che sono sostanzialmente di riparazione locale: rafforzamento balconi, interventi sul calcestruzzo e sull’anti ribaltamento. Temo si sia fatta spesso una valutazione opportunistica, ovvero che intervenire strutturalmente sulle fondazioni era più complicato, costoso, meno rapido e remunerativo rispetto al cappotto termico. Io – ha aggiunto il commissario per la ricostruzione - non ho nulla contro i cappotti e i tetti fotovoltaici, perché credo che sia giusto efficientare energicamente i nostri edifici. Ma sappiamo tutti che i terremoti ci saranno sempre e noi rischiamo che, in caso di un evento sismico, di dover togliere i cappotti termici alle case per verificare se ci sono state o meno lesioni. E’ un’assurdità che forse sarebbe stato necessario evitare: prima bisognava rinforzare gli edifici e solo successivamente predisporre i cappotti termici".

L’Italia ha storicamente speso tanto a causa dei terremoti. "E’ un dato oggettivo che sulla prevenzione del rischio sismico dovremo fare molto di più. Dal Belice in poi abbiamo speso almeno 190 miliardi, cifra che può aumentare di quattro o cinque molte a causa dei danni indiretti, come sostiene il presidente dell’Ingv". Sullo stato della ricostruzione del dopo sisma 2016 Castelli ha aggiunto che "i dati ci dicono che finalmente stiamo spendendo soldi, tenuto conto che la ricostruzione privata vede aumentare del 23% proprio le liquidazioni che noi materialmente facciamo ogni mese a favore delle imprese. Anche la ricostruzione pubblica finalmente ha innescato la marcia giusta. Piedi per terra ma stiamo dando la giusta velocitò alla ricostruzione del post terremoto del centro Italia".

Peppe Ercoli