"Coltellate in auto, mi sono solo difeso"

Oggi davanti al gip il 27enne ascolano accusato di tentato omicidio nei confronti di un macedone. Le versioni dei due sono contrastanti

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Comparirà questa mattina davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli il 27enne ascolano accusato di tentato omicidio per aver accoltellato venerdì pomeriggio a San Benedetto un macedone di 33 anni ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Torrette, non più in pericolo di vita. Una vicenda ancora con molti lati oscuri come conferma il suo legale, l’avvocato Tommaso Pietropaolo. "La ricostruzione dei fatti – sottolinea il legale – è ben diversa da quanto emerso fin qui, almeno in base al racconto che mi ha fatto il mio assistito. Di più non posso dire in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che avrà luogo in carcere a Marino del Tronto". Il ragazzo è detenuto da venerdì sera nella casa circondariale. A lui i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Ascoli e i colleghi della compagnia di San Benedetto sono giunti proprio grazie alle poche parole che la vittima è riuscita a pronunciare prima di essere soccorso dai sanitari del 118 e trasferito in eliambulanza all’ospedale di Torrette ad Ancona. L’uomo è stato sottoposto a un intervento chirurgico a seguito delle coltellate che lo hanno raggiunto al volto e alla gola. Ma su quanto accaduto in quei frangenti, all’interno dell’auto del macedone residente nel vicino Abruzzo, la versione dell’arrestato è diversa.

Il 27enne ascolano, infatti, afferma di essersi difeso da una presunta aggressione del macedone che lo avrebbe affrontato per motivi di gelosia brandendo contro di lui il coltello, tanto da essere stato a sua volta ferito ad un polso. Vedendosi minacciato avrebbe, quindi, preso il braccio dell’antagonista macedone indirizzando contro lo stesso il coltello: tutto ciò a scopo di difesa. Una versione che oggi l’indagato racconterà al gip. Si tratta di un soggetto con piccoli precedenti penali. "Mi ha detto che c’è stato un parapiglia all’interno dell’auto per una questione riguardante una ragazza e che è stato costretto a difendersi", afferma l’avvocato Pietropaolo. Una vicenda dunque che ha ancora molti lati oscuri da chiarire. Intanto la buona notizia è che il macedone non è in pericolo di vita. Di fatto, comunque, la ricostruzione di quanto avvenuto dipende dal racconto dei due protagonisti, visto che è avvenuto in assenza di testimoni diretti.

Peppe Ercoli