Come rinascerà Arquata Un piano da 80 milioni

Tre ipotesi per i tempi, da 3 a 7 anni e mezzo. Nel capoluogo migliore accesso complessivo alla Rocca e al centro storico. Tutto il progetto

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Il Piano Attuativo per la ricostruzione di Arquata costerà, si stima, 80 milioni e prevede tempi che si basano su tre ipotesi: in caso di intervento unitario con le opere di urbanizzazione primarie, secondarie e degli edifici privati in carico al Comune si va da 3 anni e mezzo a 5 anni. In caso di interventi pubblici in capo al Comune, interventi privati eseguiti dai privati in maniera unitaria (unico soggetto affidatario) da 4 anni e mezzo a 6 anni; fra 6 anni e 7 anni e mezzo in caso di interventi pubblici in capo al Comune e interventi privati in capo ai singoli proprietari privati.

Le principali scelte di piano per il capoluogo riguardano innanzitutto l’adeguamento della sezione di via Gallo nella parte alta, della sezione di via Garibaldi e il ridisegno del sistema di sosta e parcheggio del capoluogo per garantire un migliore accesso complessivo alla Rocca e al centro storico, attraverso la realizzazione di un’aree parcheggio per la sosta lunga, posta lungo la SP 129 in direzione di Tufo, funzionale sia per chi deve recarsi in centro sia per l’accesso alla Rocca.

Prevista la delocalizzazione della caserma dei carabinieri, la rifunzionalizzazione e la riqualificazione dello spazio liberato con la realizzazione di un volume adibito a parcheggio per la sosta breve alla quota di terra. Si vuole anche creare un belvedere in affaccio dal Palazzo della Pretura con collegamento interno verso Piazza Umberto I alla quota superiore. Questo intervento permette inoltre la creazione di un ulteriore collegamento pedonale verso il centro storico sul lato ovest del Palazzo della Pretura. Nel piano anche una nuova configurazione e la rifunzionalizzazione dell’edificio dell’ex Fascio su Piazza Umberto I, con la realizzazione di un edificio multifunzionale, pensato come spazio di aggregazione e per la realizzazione di eventi che potranno usufruire anche dell’affaccio sulla Piazza. Il tetto è previsto con terrazza panoramica che permette la visuale verso il Vettore.

Si punta anche al recupero delle emergenze architettoniche e dei beni culturali, tra cui la Torre civica come emergenza architettonica tra le più caratterizzanti l’immagine di Arquata com’era. Per le restanti parti della frazione il piano propone la ricostruzione conforme alle caratteristiche preesistenti con particolare attenzione alla conservazione dei caratteri identitari dello spazio pubblico e dello spazio costruito: passaggi coperti, scalinate, gradonate, aree pertinenziali di uso pubblico, tipologie edilizie approfonditamente studiate dal Dipartimenti di Architettura dell’Università di Roma.

Peppe Ercoli