Comunità energetiche Adesso il Fermano può dare l’esempio

Il governo Draghi, prima di lasciare, ha approvato il decreto ’Aiuti-Ter’, anche per eliminare i divieti burocratici e l’inettitudine politica, presente anche in talune amministrazioni locali, sui progetti non solo per le grandi opere, ma anche per le ’comunità energetiche’. Inevitabile decisione, non fosse altro che per adeguarsi all’Europa, superando le ottusità di non pochi pubblici amministratori, che si oppongono persino ai sistemi per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Ovviamente il provvedimento riguarda anche il compostaggio e i termo- valorizzatori. La regione Marche, e il comune di Fermo in particolare, sin dagli anni settanta, risolsero il problema dello smaltimento, secondo le regole igenico- sanitarie di quel periodo.

In non poche province, vicine e lontane, hanno scaricato rifiuti a cielo aperto nelle estreme periferie, sino fine secolo. Oggi, il comune di Fermo, come tutti gli altri della regione, pur con diverse problematiche, sta, rispettando i tempi di adeguamento degli impianti, seguendo gli indirizzi del programma ’progetto nazionale rifiuti’. In tale stato operativo, sarebbe errato trascurare eo sottovalutare e ritenere impossibile il progetto di una ’Comunità Energetica’, nel fermano come nelle altre province marchigiane. D’altronde, è noto nel mondo, che l’energia elettrica può essere prodotta, oltre alle tradizionali sorgenti, anche con i rifiuti,il sole ed il vento. Quattro risorse con le quali è possibile produrre una quantità di energia elettrica, progressivamente sufficiente per alimentare anche provinciali territori. Gli esempi non mancano in nord Europa ed anche in nord Italia, in minor misura. Non è faciloneria. Come ci dicono gli esperti, promuovere progetti integrando le quattro risorse per produrre ed erogare energia, nel Fermano come nelle altre provincie marchigiane, si può e si deve avviare. Occorre, come sempre, un grande coraggio politico, determinazione e capacità, che non possono identificarsi in un solo sindaco eo in una sola provincia, ma nell’intera comunità marchigiana. Si presume non siano lontani i tempi in cui il governo delle Marche dovrà assumersi la responsabilità politica di promuovere le iniziative enunciate. Meriterebbe un plauso, se esso,in base al potere delegatogli dal Governo, promuovesse il progetto in oggetto coinvolgendo provincie e comuni. Non è saggio attendere oltre. L’incertezza è sempre perdente.

Ubaldo Renzi