Conte: "No alle nuove trivellazioni"

I temi della campagna grillina declinati alla riviera: "Ci sono ancora impianti abbandonati al largo"

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Trivelle, caro carburante, superbonus e transizione ecologica: è su questi assi portanti che si è imperniata la visita di Giuseppe Conte in riviera: l’ex premier, di ritorno da un breve tour a largo della costa sambenedettese, ha arringato la folla radunatasi sulla banchina Malfizia, assieme al senatore Giorgio Fede e all’ex ministro Sergio Costa. I fedelissimi dei 5 Stelle, con i quali è stata lanciata la squadra marchigiana delle imminenti elezioni politiche. Promesse di pioggia dal cielo: pioggia per la quale, dice il proverbio, bisogna incolpare il governo. "Quando quel bontempone di Matteo Renzi ha avviato una crisi al buio - ha detto Conte - abbiamo deciso di dar vita ad un governo a sostegno condizionato. Condizionato al proseguimento delle battaglie che avevamo avviato sul fronte della tutela ambientale e dell’inclusione sociale". In meno di un’ora l’ex premier tocca i fondamentali della propria campagna elettorale, declinandoli alla realtà locale. "Qui al largo di San Benedetto - ha continuato il leader dei pentastellati - ci sono varie piattaforme abbandonate, ma non dismesse, perché l’attività di dismissione presuppone dei costi e delle responsabilità. Ora le risorse si sono esaurite e rimangono questi scheletri al largo. Questo non è il futuro. Il futuro è tutelare gli ecosistemi marini non sottoponendoli allo stress di nuove trivellazioni. Anche perché per le trivellazioni servono degli investimenti a lungo termine molto costosi e quindi non rappresentano di certo la soluzione all’emergenza energetica". Impossibile non parlare di crisi energetica. "Sul gasolio si è passati da 30 centesimi a 1,40 euro a litro - ha affermato ancora Conte - I costi si sono quasi quintuplicati e quindi molti pescatori non trovano più conveniente andare in mare. Abbiamo a più riprese sollecitato Draghi perché approvasse delle misure che vanno assolutamente adottate, come l’Energy Recovery Fund, che abbiamo chiesto già da febbraio. Sul piano interno abbiamo voluto una norma sugli extraprofitti, ma è stata scritta male, e dei 9 miliardi attesi ne è entrato solo uno, quindi la legge su questa tassazione va riscritta, estendendola alle imprese assicurative e all’ambito farmaceutico".

Giuseppe Di Marco