Contenzioso Areamare, il Comune prende tempo

È un filone ricco di sottotrame, quello della vicenda Areamare: l’udienza al Tar è stata fissata, ma il comune non si è ancora costituito parte resistente. L’ufficio legale di viale De Gasperi, invece, ha chiesto il rinvio dell’udienza: sul perché, l’amministrazione pubblica mantiene il massimo riserbo. Ieri mattina, alle 12, sono scaduti i termini per opporsi al ricorso, ma dagli atti del tribunale amministrativo non risulta che il comune rivierasco lo abbia fatto. L’unica decisione presa in merito è rappresentata da una determina sottoscritta da Pietro D’Angeli, con cui il dirigente all’urbanistica ha dato mandato all’avvocato Marina Di Concetto "a proporre istanza di differimento dell’udienza". Il ricorso, va ricordato, è stato depositato lo scorso 18 gennaio dall’avvocato Massimo Ortenzi e con questo oggi viene contestata una doppia, presunta, illegittimità perpetrata dall’ente: da una parte, il silenzio del comune serbato a fronte della diffida, inviata da Areamare a fine settembre, e dall’altro lato la mancata conclusione del procedimento di approvazione della variante al piano regolatore. Una variante che prevede la realizzazione di sei palazzine e quattro villette in un lotto compreso fra via Mare e via Scarlatti. Il comportamento del comune, di fronte a questa situazione, non è facile da decifrare. La determina specifica che "successivamente alla notifica del ricorso, il comune non ha provveduto alla nomina di un difensore". Questo potrebbe voler dire che i vertici di viale De Gasperi non hanno ancora trovato un legale disposto a farsi carico di questa bega. Ma a questo punto sorgerebbe spontanea la domanda: possibile che il comune, a due mesi dalla notifica del ricorso, non sia riuscito ad attrezzarsi con una piattaforma in grado di rispondere al privato? Dall’altro lato, la richiesta di differimento potrebbe implicare una strategia ben precisa. Il 21 marzo avrà luogo la prova definitiva per la selezione del nuovo dirigente all’urbanistica. L’udienza al Tar per ora è stata fissata al 23 marzo, ma nel caso in cui venisse rinviata, il comune avrebbe abbastanza tempo per nominare il nuovo dirigente e incaricarlo di mettere nero su bianco le famose ‘lettere di rifiuto’ ai costruttori che hanno inviato, nel 2017, proposte di variante.

Giuseppe Di Marco