Continue liti tra vicini in tribunale: "Ci chiamano Olinda e Rosa"

Devono rispondere di molestie, minaccia e lesioni: "Ma le vittime siamo noi"

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"Ci chiamano Olindo e Rosa, alludendo alla coppia che ha ammazzato tanta gente. Ma siamo persone normali e, anzi, siamo noi le vittime di questa vicenda". A parlare è la coppia sotto processo dopo che nove persone residenti come loro in un comune dell’hinterland di Ascoli li hanno denunciati al culmine di una serie di episodi e vessazioni alle quali – a loro dire – sarebbero stati a turno sottoposti dai due; devono rispondere di molestie, minaccia e lesioni personali. Sarà il processo a stabilire chi ha ragione e chi ha torto; ma al Carlino hanno chiesto di riportare anche la loro versione. "Siamo stati messi sul banco degli imputati da vicini che ci hanno deriso, minacciato, calunniato e diffamato, facendoci odiare da coloro che gli hanno dato retta, gettando fango e falsità su due persone oneste, vittime anche di una Procura che ha ignorato ed archiviato i nostri esposti e querele nei confronti di chi ha fatto di tutto pur di far chiudere la nostra attività, un B&B, riuscendoci dopo appena un anno" raccontano i due.

"Ci sono padri e madri di famiglia che hanno messo davanti i loro figli minori pur di accusarci di nefandezze e farci del male, donne anziane che importunavano gli ospiti della nostra struttura in ogni modo, suonando una trombetta giocattolo all’alba o allagando con acqua sporca saponata il viale di accesso al B&B; abitanti della via che nell’estate 2020, quando passavano davanti casa, con l’auto suonavano il clacson all’impazzata a qualsiasi ora del giorno e della notte pur di molestare noi e gli ospiti. Abbiamo diversi filmati che testimoniano ciò, portati in allegato a querele poi archiviate, nonostante l’opposizione del nostro avvocato che ha contestato le troppe incongruenze, fra cui i filmati non relazionati o omessi. Erano per altro polizia e carabinieri a dirci di uscire con il telefonino, avendo capito che eravamo soli in mezzo ai lupi".

La coppia respinge le accuse. "Ci hanno descritto come due pazzi che girano per il paese a riprendere tutti, a provocare, molestare, insultare e minacciare donne, anziani e bambini, dall’estate 2019 a tutt’oggi. Siamo esausti, sfiniti. Ci hanno tolto il sorriso, la serenità, il lavoro, e fra un po’ anche la casa; l’abbiamo messa in ’svendita’ già da un anno, pur di andare via di qui e non avere più a che fare con questa gente". Da aggiungere che la donna è parte civile nel processo contro una persona che l’ha minacciata.

Peppe Ercoli