Coronavirus Ascoli Piceno, esposto dei medici. "Lottiamo a mani nude"

La denuncia dell’Ordine: "Mancano i dispositivi di protezione individuale"

Coronavirus, esposto dei medici ascolani (Foto d'archivio Corelli)

Coronavirus, esposto dei medici ascolani (Foto d'archivio Corelli)

Ascoli Piceno, 28 marzo 2020 - "Costretti a combattere l’emergenza a mani nude". La denuncia è dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Ascoli che, dinanzi a condizioni di lavoro che con il crescere dell’emergenza da Coronavirus non sono mai migliorate, ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. L’Ordine, che disciplina l’esercizio della professione medica, è già da diverso tempo che lamenta la mancanza di mascherine, guanti e dispositivi di protezione individuale.

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"Da settimane – scrive in una nota l’Ordine professionale – gli operatori sanitari sono in trincea senza le necessarie e dovute precauzioni. Per questo abbiamo inviato un esposto alla Procura della Repubblica ed informato dell’atto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Regione, Luca Ceriscioli. Ci giungono numerosissime segnalazioni – si legge ancora – da parte di medici che, dall’inizio dell’epidemia di Covid 19, sono costretti a svolgere il proprio lavoro in assoluta carenza degli indispensabili dispositivi di protezione individuale. Tutto ciò perdura ormai da tempo e non si rilevano ancora provvedimenti adeguati, sia a livello nazionale che regionale, per fornire ai medici e a tutto il personale sanitario e parasanitario i predetti Dpi. In questo modo viene messa a rischio la salute e l’incolumità personale dei medici, dei loro familiari e degli stessi pazienti". L’Ordine chiede che si proceda nel disporre gli opportuni accertamenti in materia, valutando eventuali profili di illiceità penale e individuandone i responsabili. "Non si è pensato di fare scorta di mascherine, e i medici si ammalano – conclude l’Ordine –. Gli stessi che sono eroi, in realtà sono vittime di chi li ha costretti ad affrontare l’emergenza a mani nude".