Coronavirus Ascoli, Milani. "Senza tampone al Mazzoni non si entra"

Il direttore dell’Area Vasta 5: "Restringimento necessario per tutelare l’ospedale". Restano gravi il dipendente e il dirigente comunali

Il tendone per tamponi fuori dall’ospedale

Il tendone per tamponi fuori dall’ospedale

Ascoli, 5 aprile 2020 - Ancora gravi le condizioni di salute del dirigente e del dipendente del Comune di Ascoli ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di San Benedetto. Mentre il paziente uno, l’imprenditore di 63 anni, è uscito dal Covid hospital della riviera da qualche giorno e sta trascorrendo in casa la convalescenza della malattia, i due, ospedalizzati nella stessa settimana, ancora non riescono a lasciare la rianimazione. Quest’ultima ospita attualmente 7 persone della provincia di Ascoli, mentre altre 6 sono in terapia semi-intensiva e altre 7 in reparto non intensivo. Il totale dei positivi al Sars-cov-2 nell’Area vasta 5, invece, ha raggiunto il numero di 188, dieci in più nelle ultime ventiquattro ore su un totale di 792 tamponi processati dal laboratorio di biologia molecolare del ‘Mazzoni’ che però ha analizzato anche campioni di altre Aree vaste.

Tra i 188 contagiati ci sono pure due persone ricoverate in strutture sanitarie di altre province marchigiane e altre due ospitate da Villa Pini di Macerata. E ancora, di tutti i positivi, 65 sono di Ascoli, 49 di San Benedetto, 13 di Grottammare, 10 di Monsampolo, 8 di Force, 7 di Castel di Lama, 8 di Monteprandone e i pochi restanti sono sparsi nelle altre località del Piceno. Intanto, all’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli che com’è noto è no Covid, il direttore dell’Area vasta 5 Cesare Milani ha deciso di adottare misure ancora più stringenti per evitare che il nosocomio si inquini. «Senza tampone – dice Milani – ad Ascoli non si ricovera e non si opera più, ed anche se il tampone è negativo ma il paziente mostra sintomi riconducibili al Coronavirus gli facciamo la tac. Ho deciso di restringere ancora di più le condizioni per entrare facendo trattare tutti gli utenti come se fossero positivi". Il caso del paziente arrivato da negativo alla rianimazione dell’ospedale di Ascoli da Fermo, ma per il quale poi si è scoperto che in realtà era positivo perché i medici si sono insospettiti, ha spinto la direzione verso questa ulteriore stretta.

Del resto non si può rischiare che l’unica struttura no Covid della provincia non rimanga pulita, sarebbe un grandissimo problema, sia per tutti i pazienti ricoverati, sia per il personale, sia per tutti coloro che pur non essendo malati Covid dovessero avere bisogno di un ricovero. "Allentare ora – conclude Milani – sarebbe un danno, questi sono i giorni in cui la guardia deve rimanere più alta possibile. Stiamo andando bene e se continuiamo così sicuramente ce le faremo a preservare il ‘Mazzoni’. Infine, stanno terminando i lavori al Pronto soccorso e tra una settimana si potrà montare la Tac. Quest’ultima, già acquistata, sarà destinata ai casi sospetti evitando così di farli entrare dentro l’ospedale".