"Così evitiamo di far abbandonare i cani"

L’educatrice Barbara Bruni: "Nel 2020 abbiamo avuto 60 adozioni, fatte con molta oculatezza e nessun animale è tornato nella struttura"

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"Il canile non va più visto come un contenitore di cani, ma come luogo di informazione, accoglienza e affiancamento per le famiglie". Così Barbara Bruni, educatrice e direttrice del canile comprensoriale che si trova in località Quercia Ferrata di Ripatransone, gestito dalla Multiservizi di San Benedetto con quattro dipendenti propri, con la collaborazione dei volontari delle associazioni Lega Nazionale per la Difesa del Cane e l’Amico Fedele, entrambe di San Benedetto. "Il punto forte del canile è la gestione e la collaborazione delle Associazioni che si occupano della campagna di informazione e delle adozioni dei cani, oltre che far svagare gli animali – afferma Barbara Bruni – Nel 2020 abbiamo avuto 60 adozioni, fatte con molta oculatezza e nessun cane è tornato nella struttura, poiché è stata fatta attenzione ad affidare il cane giusto alle esigenze e alle possibilità della famiglia".

In questo periodo il canile comprensoriale ospita 80 esemplari e sono prevalentemente rinunce di proprietà. "E’ il momento sociale ed economico che stiamo attraversando – aggiunge la Bruni – perdita di lavoro, crisi economica, questioni di salute sono i motivi principali, ma anche qualche caso di difficoltà a gestire cani troppo reattivi. Noi in previsione di tutto questo ragioniamo sulla necessità di affidare il cane alla famiglia giusta. E’ il primo passo per evitare l’abbandono o la rinuncia del cane. Grazie a questa azione non abbiamo avuto il rientro in canile fra quelli affidati nel 2020 e neppure in seguito. La settimana scorsa abbiamo affidato due bellissimi cuccioli dei quattro arrivati in canile, tutti di taglia piccola, di circa tre mesi d’età. Ne restano due, Tina e Kiwi, che aspettano di essere adottati. Ultimamente il fenomeno delle catture dei randagi, e quindi dell’abbandono, è diminuito sia per l’attenzione che le Associazioni fanno per l’affidamento, ma a rendere più difficile l’abbandono c’è la ‘cippatura’ dell’animale. Grazie al micro cip è possibile risalire subito al proprietario".

La direttrice anticipa poi che è in preventivo la riqualificazione strutturale del canile, i cui lavori dovrebbero iniziare a breve. Altro progetto sarà l’impegno degli educatori e istruttori che metteranno a disposizione un servizio di riabilitazione di cani di difficile adozione. "La cosa meravigliosa è che i vecchi amici del canile che in passato hanno adottato un cane e che, magari e morto per anzianità o per malattia – spiega Domenico Pietroforte responsabile della sezione sambenedettese della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – stanno tornando per adottarne un altro. Per evitare gli abbandoni bisogna far leva sulla scelta responsabile del cane. Non c’è altra via migliore". Marcello Iezzi