"Così il nostro sistema ha tenuto" Netti: nel Piceno problemi minori

Da ieri non è più al vertice del Consorzio di Bonifica: "Riorganizzazione per guardare a nuove sfide". Sull’allerta di questi giorni: "Si dovrebbe riflettere sulle situazioni di San Benedetto e Grottammare".

"Così il nostro sistema ha tenuto"  Netti: nel Piceno problemi minori

"Così il nostro sistema ha tenuto" Netti: nel Piceno problemi minori

"Una riorganizzazione". La chiama così Claudio Netti, ormai ex presidente del Consorzio di Bonifica dopo l’assemblea dell’ente andata in scena ieri. Non sarà più lui a capo, bensì Michele Maiani mentre "una giovane donna, imprenditrice agricola" è in lizza per presiedere l’assemblea. Sono giorni particolari anche per le Marche, soprattutto per il Nord della regione alle prese con violenti acquazzoni. E sono giorni di passaggi di consegne al consorzio di bonifica: "Dopo l’opera di risanamento portata avanti negli ultimi anni – dice con tranquillità Netti – è giusto affrontare nuove sfide per dare risposte a cittadini e agricoltori".

Netti, un cambio che arriva in questi giorni delicati. C’entra qualcosa?

"Non direi, questa riorganizzazione anticipa il nostro contributo a un convegno che ci sarà a metà giugno ad Ancona, dove saranno indicate le prospettive del consorzio".

Ma a cosa è dovuto?

"Semplicemente al fatto che non ci sono più esigenze di risanamento bensì di prospettiva, ci proiettiamo verso il futuro. Io comunque resto nel cda. Abbiamo rimesso in moto la macchina, ora serve un piano ambizioso".

Sono stati giorni difficili?

"Sì ma non ci siamo preoccupati. L’evento era previsto e le opere realizzate dimostrano l’efficacia degli interventi effettuati sull’intero territorio regionale. Tra i luoghi più critici c’era l’aeroporto di Falconara e non è finito sotto. A Trodica l’acqua è defluita bene senza allagamenti. A Senigallia la piena è passata, mentre nel precedente evento c’erano stati problemi causati dalla vegetazione in alveo. Pesaro stessa non è andata sotto. C’è stata una sostanziale tenuta e questo ci conforta. Il vero tema però è andare avanti". Nell’ascolano invece come sono andate le cose?

"Nel sud delle Marche non ci sono grandi problematiche. La consistenza delle precipitazioni è stata minore rispetto al centro-nord. Ad Ascoli però si dovrebbe riflettere sulle situazioni di San Benedetto e Grottammare. Come in tutte le zone presenti sulla costa si possono verificare eccessi di acqua nel centro cittadino. Oltre al fatto che le risorse idriche in queste aree non sono buone".

Quali sono gli interventi e i progetti in atto?

"Abbiamo un progetto di trasformazione degli impianti irrigui a pelo libero per portarli ad un sistema in condotta. Questo favorirebbe un risparmio del 70% delle risorse idriche e la riduzione della dispersione porterebbe enormi benefici. Nel caso del fiume Tronto sarebbe importante perché sappiamo bene che d’estate va in sofferenza. Ascoli fortunatamente ha questo fiume che passa praticamente quasi sotto terra. È molto difficile che ci possano essere esondazioni. La questione invece potrebbe riguardare il caso di erosione che di fatto creerebbe dei problemi. L’acqua sporca dai rubinetti di casa che riguarda qualche comune limitrofo è un disservizio del gestore nei confronti del cittadino".

Massimiliano Mariotti