REDAZIONE ASCOLI

Così l’impresa prova a rialzarsi dopo il Covid

Dati incoraggianti nel secondo trimestre: . nel Piceno il saldo tra aperture e chiusure è positivo.

Nel pieno dell’emergenza Coronavirus, l’andamento delle imprese nella nostra provincia nel periodo compreso tra aprile e giugno è stata all’insegna del segno ‘+’. Un dato che potrebbe sorprendere, specie alla luce dei numeri del primo trimestre che invece avevano evidenziato, soprattutto nel Piceno, un preoccupante andamento decrescente: da gennaio a marzo, infatti, nella nostra provincia 392 aziende avevano aperto a fronte di 563 che avevano chiuso i battenti, con un pesante saldo negativo di 171 imprese. Ora la tendenza si inverte, stando all’analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere e Camera Marche per la dimensione regionale. Nelle Marche si evidenzia una sostanziale tenuta della vitalità di impresa, con un saldo positivo di 349 unità (e crescita dello 0,21% rispetto al trimestre aprile-giugno 2019). "Si tratta – ha detto il presidente della Camera di commercio regionale, Gino Sabatini (nella foto) – di un trend cui contribuiscono soprattutto le imprese artigiane ma che andrà verificato nella parte finale dell’anno e nel primo trimestre 2021, che rifletterà maggiormente gli effetti dell’emergenza Covid sul tessuto economico".

A livello provinciale, nel Piceno sono 162 le nuove imprese contro 128 chiusure e un saldo positivo di 34 unità (pari allo 0,14% rispetto al trimestre precedente); un dato molto buono, considerando che province più grandi come Ancona e Pesaro fanno registrare saldi positivi pari rispettivamente a 64 e 74 aziende. Ma è nel comparto artigiano che la provincia ascolana si distingue: il tasso di crescita rispetto ai primi tre mesi dell’anno di questa tipologia d’impresa è dello 0,13%, in un periodo dove si registrano anche segni ‘meno’, come il calo dello 0,13% registrato a Fermo e dello 0,17% a Pesaro Urbino. "Un plauso alla voglia di impresa e al coraggio dei marchigiani - ha aggiunto Sabatini - che hanno scommesso sull’apertura e che hanno potuto contare sul supporto di Camera Marche che ha messo a disposizione 5 milioni per il credito e 1,2 milioni per incoraggiare la presenza sui market place, essendo ancora fortemente limitata la partecipazione in presenza alle fiere internazionali". Un andamento diverso da quello registrato a livello nazionale, dove il saldo delle imprese è positivo ma il confronto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è impietoso visto che parliamo di un -32%. Invece nella nostra regione il paragone tra il secondo trimestre 2019 e quello del 2020 premia quest’ultimo con un +0,21%: le nuove imprese nelle Marche sono 1.222 a fronte di 873 cessazioni, quindi un saldo positivo di 349 aziende.

Daniele Luzi