Covid Ascoli, Pronto soccorso allo stremo: "Qui stiamo scoppiando"

Lo sfogo di un operatore del Pronto soccorso: "Bisognerebbe riaprire un altro reparto, c’è sovraffolamento di pazienti. Ormai siamo allo stremo"

Le ambulanze al Pronto soccorso

Le ambulanze al Pronto soccorso

Ascoli, 12 gennaio 2022 - «Sti amo scoppiando, anche a livello psicologico". Le parole sono di un operatore del Pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli, dopo l’ennesima giornata di lavoro intenso dovuto anche ai continui arrivi di pazienti positivi al Covid-19. Gli accessi di quest’ultimi, purtroppo, stanno aumentando ed è accaduto anche al ‘Mazzoni’, come in molte altre strutture sanitarie d’Italia, che le ambulanze dovessero sostare fuori dal Pronto soccorso con pazienti a bordo, per mancanza di posti dove poterli sistemare all’interno. Nella giornata di ieri erano dieci le persone positive degenti in Ot rosso (ex Murg), dove i letti sono ormai terminati e si stanno utilizzando le barelle.

"L’Ot rosso – dice l’operatore del Pronto soccorso di Ascoli – non è una struttura idonea per assistere questo tipo di pazienti. Bisognerebbe aprire immediatamente un altro reparto Covid, come era stato fatto all’ospedale di San Benedetto, per ricoverare i positivi senza problemi respiratori perché nella pneumologia Covid viene data la precedenza a chi, invece, li ha. Attualmente, sia al Pronto soccorso del Mazzoni, sia in quello di San Benedetto, c’è sovraffollamento. In Ot rosso, dove i pazienti sono ora dieci, ce ne è uno dal 3 gennaio, quando essendo un’osservazione breve dovrebbero rimanerci al massimo 48 ore".

Il problema dell’Ot rosso e del Pronto soccorso è la mancanza, oltre che di posti, anche di personale. "Quando arriva un positivo – continua l’operatore – occorre fargli l’emogasanalisi, il prelievo, l’elettrocardiogramma e la tac al torace, e a seguire c’è la visita pneumologica. Solo dopo aver effettuato questi accertamenti si decide se trattenerlo o dimetterlo. Ma anche se viene trattenuto, dopo 48 ore deve essere trasferito in un reparto dove può avere un’assistenza adeguata. In Ot rosso c’è solo un infermiere e un ausiliario, mentre il medico è uno dei due che è di turno in Pronto soccorso che, oltre a seguire i positivi, deve comunque visitare le persone che accedono e che non hanno il Covid, con una media di arrivi giornalieri che spazia dai 60 agli 80. La notte, inoltre, il medico deve pensare anche ai pazienti della Murg al terzo piano. In questo modo, il paziente è a rischio e noi operatori stiamo scoppiando". Sulla questione interviene anche Francesco Ameli, capogruppo del Pd di Ascoli: "Fuori dal Pronto soccorso di Ascoli sono tornate le ambulanze con pazienti Covid in attesa di sistemazione. Siamo in una situazione fuori controllo che esaspera medici ed infermieri, le assunzioni promesse non arrivano, si mortifica il diritto alla salute dei pazienti e rischia di collassare l’intero sistema. Il piano pandemico viene applicato? Purtroppo gran parte della politica tace".