Costruire una visione condivisa tra tutti i Comuni colpiti dal terremoto del 2016 per rilanciare, anche e soprattutto dal punto di vista immateriale, i luoghi feriti e devastati dalle scosse. Il tutto sulla scia della straordinaria collaborazione che c’è stata nella candidatura di Ascoli a capitale italiana della cultura per il 2024. Una sinergia, appunto, che potrebbe essere decisiva anche nella fase di rinascita post sisma. Questo il senso della tavola rotonda che si è svolta ieri in pinacoteca, alla presenza del commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, gli assessori regionali Guido Castelli e Giorgia Latini, il sindaco Marco Fioravanti, il governatore Francesco Acquaroli, gli onorevoli Lucia Albano e Roberto Cataldi, il conduttore televisivo Massimiliano Ossini e tutti i sindaci dei Comuni inclusi nel cratere, compresi quelli dell’Umbria e del Lazio. "Tra cultura e ricostruzione c’è un nesso significativo – ha spiegato Legnini –. In questi anni si è verificato purtroppo lo spopolamento del territorio, oltre alla distruzione di tanti luoghi meravigliosi. La nostra sfida sarà ricostruire le comunità. E la cultura, in questo, gioca appunto un ruolo fondamentale, anche in merito alle scelte che dovremo compiere in futuro, visto che in quattro regioni stiamo intervenendo anche su tremila chiese al cui interno ci sono centinaia di opere d’arte. Non dobbiamo smarrire, infatti, il senso di ciò che stiamo provando a fare, dal Governo alle Regioni, passando per i Comuni. La nostra ricostruzione sta affrontando il tema della fragilità dei territori, cercando di far capire a tutti che in questi luoghi si può vivere in sicurezza – ha proseguito il commissario –. Poi sarà anche fondamentale garantire la qualità di questa ricostruzione. Sono in arrivo anche incentivi per le imprese e per l’infrastrutturazione digitale". "È molto importante recuperare le nostre bellezze per rilanciare l’economia e l’attrattività di tutto il Piceno" ...
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