Cupra Marittima, sprangate alla sorella per l'eredità

Chiama i carabinieri: "L’ho uccisa". L’uomo di 55 anni è stato arrestato, lei è in fin di vita a Torrette

Cupra Marittima, la casa dell'aggressione

Cupra Marittima, la casa dell'aggressione

Cupra Marittima (Ascoli Piceno), 11 marzo 2018 - C'è incredulità a Cupra Marittima per il grave fatto di sangue accaduto nel primo pomeriggio di ieri in località San Michele, dove un uomo ha fracassato il cranio della sorella a colpi di spranga per motivi legati ad interessi di eredità. Almeno questo sembra essere il movente che ha armato la mano dell’uomo, Emidio Ficcadenti di 55 anni, che è stato arrestato e condotto nel carcere di Fermo con l’accusa di tentato omicidio aggravato.

La sorella Antonietta, invece, è stata trasportata in Eliambulanza all’ospedale Torrette di Ancona, dove versa in fin di vita in Rianimazione. E’ stata sottoposta a una lunga e complessa operazione e le sue condizioni restano critiche. A chiamare il 112 è stato lo stesso uomo: «Ho ucciso mia sorella venite, presto», ha detto all’operatore della centrale della compagnia carabinieri di San Benedetto. Sul posto il 118 ha inviato un equipaggio della croce verde e poi un equipaggio medicalizzato di Ascoli. I primi soccorritori si sono trovati di fronte uno scenario devastante. 

La donna era stesa a terra, nel garage, riversa in una pozza di sangue. I sanitari calcolano che abbia perso almeno un litro e mezzo di sostanza ematica, mentre il fratello era in un angolo del locale in stato confusionale e sotto shock. I carabinieri della stazione di Cupra Marittima e della compagnia di San Benedetto, coordinati dal tenente Antonio Masciarelli, hanno prelevato l’uomo e l’hanno condotto nella camera di sicurezza, prima di dare esecuzione al trasferimento nel carcere, disposto dalla Procura di Fermo, competente per territorio. 

Ieri pomeriggio la donna di 58 anni, dipendente di una ditta di pulizie, residente con il marito a Ripatransone, era andata nella casa paterna per fare visita all’anziano genitore. In quel momento nell’abitazione non c’erano né la moglie, né i due figli di 10 e 15 anni di lui. Fra i due è scoppiato un litigio, per l’acquisizione di un’eredità. Dopo una forte discussione, il fratello ha spinto la donna facendola cadere a terra e in preda a un violento raptus ha afferrato una sbarra di ferro, lunga circa un metro con un diametro di circa 5 centimetri ed ha iniziato a vibrare colpi all’impazzata sulla nuca della sorella, sfondandole il cranio. 

La macchina dei soccorsi si è subito attivata. I sanitari hanno chiesto l’intervento dell’Elisoccorso il cui velivolo è atterrato sul pianoro della collina, a poca distanza dall’abitazione dove si è consumata la tragedia.