Da amministratrice a indagata "La legale infedele va processata"

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per l’avvocatessa accusata di aver truffato una coppia di anziani

Da amministratrice a indagata  "La legale infedele va processata"

Da amministratrice a indagata "La legale infedele va processata"

La Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio per l’avvocatessa sambenedettese finita al centro di un’indagine per essersi impossessata dei risparmi di due anziani di San Benedetto, facendo credere loro di essere stata nominata amministratrice di sostegno. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 29 giugno. Una vicenda che ruota intorno alla necessità per i figli dell’anziana sambenedettese di nominare un amministratore di sostegno che si prendesse cura anche del patrimonio.

L’avvocatessa avrebbe fatto credere loro che la richiesta inviata al tribunale di Ascoli era andata a buon fine e che quindi anche la sua nomina ad amministratrice era a tutti gli effetti ufficiale. In tal modo avrebbe ingannato le due persone facendosi consegnare 150 euro in contanti per l’acquisto di una marca da bollo da depositare in tribunale, il libretto di pensione della madre e la carta bancomat. Successivamente avrebbe prelevato dal conto corrente della vecchietta i soldi che vi erano stati accantonati, circa 8.500 euro. Sentitasi scoperta, ha poi riconsegnato un assegno di 1.050 euro riguardante la pensione dell’anziana che evidentemente non era riuscita ad incassare. Quando i figli dell’anziana, fratello e sorella, hanno avuto il forte sospetto che si trattava di un raggiro hanno sporto denuncia dando il via all’inchiesta della Procura di Ascoli basata essenzialmente su prove documentali riguardanti la condotta dell’avvocatessa sambenedettese. Nel frattempo il giudice delle indagini preliminari Annalisa Giusti, su richiesta della Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo di circa 9.000 euro effettuato presso alcuni conti correnti riconducibili alla professionista sambenedettese. Nei suoi confronti la magistratura ascolana ha chiesto il rinvio a giudizio ipotizzando i reati di truffa, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito. A breve verrà fissata l’udienza preliminare in occasione della quale l’avvocatessa avrà modo di spiegare i motivi della sua condotta e del perché si sarebbe impossessata di circa 8.500 euro appartenenti ad un’anziana concittadina. La difesa dell’avvocatessa, sostenuta dall’avvocato Gramenzi è fiduciosa di poter chiarire davanti al giudice delle udienze preliminari i termini della vicenda.

Peppe Ercoli