Da Ascoli alla riviera come nel 1972 Tre quarti d’ora per 30 chilometri

Acceso il dibattito sull’A14 da ampliare, finito nel dimenticatoio quello su un collegamento velo che cambierebbe la vita a chi si sposta tra il capoluogo e San Benedetto, quotidianamente e magari da solo

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La linea ferroviaria San Benedetto – Ascoli figura fra le tratte dei treni "lumaca" dove si viaggia più lenti di 50 anni fa. Nel 1972, quando si viaggiava sulle littorine a motore della Breda, si impiegava 40 minuti, oggi ce ne vogliono anche 44. Eppure la linea è stata elettrificata e in servizio ci sono treni Jazz moderni. Nell’era in cui si parla di collegare con la ferrovia l’Adriatico al Tirreno via Ascoli, non è più concepibile che per coprire poco più di 30 Km si debba impiegare tre quarti d’ora. Tempi biblici che scoraggiano i viaggiatori, tanto che la mattina e di sera si assiste a una processione di automobilisti che, spesso soli in auto, da Ascoli e dalla vallata, raggiungono la Riviera, e viceversa, per motivi di lavoro, di studio, d’estate per la balneazione o semplicemente per passare il fine settimana in un ambiente diverso dove, fra l’altro, molti hanno anche acquistato la seconda casa. "La linea ferroviaria che corre lungo la Vallata del Tronto ha potenzialità enormi, se si considera il numero di persone che quotidianamente si spostano lungo questo asse sia dalla costa sia dal capoluogo e che scelgono, o sono costrette a scegliere, l’automobile – ha dichiarato il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo –. Va detto che molto è stato fatto in passato per questa tratta con l’elettrificazione e la realizzazione di diversi sottopassi, tra cui quello, importantissimo per San Benedetto, di via Pasubio. Però, negli anni la politica non è riuscita a portare a casa il progetto basilare per far sì che questo mezzo sia realmente competitivo con l’automobile: parlo della metropolitana di superficie, capace di "cucire" i centri della vallata fino ad Ascoli con una serie di fermate collegate con bus ai centri storici collinari. Il progetto, che da anni è all’attenzione di tutte le amministrazioni coinvolte, vede anche la creazione di fermate urbane all’intero dei centri costieri attraversati dalla metropolitana. Credo che, mai come in questa fase storica, in cui la transizione a una mobilità sostenibile è diventata il cardine di tutte le politiche nazionali, sia necessario riprendere quel progetto che, oltretutto, non avrebbe i costi proibitivi di un’arteria stradale".

Sull’argomento si è espresso anche Sergio Loggi come sindaco di Monteprandone e come presidente della Provincia. "E’ una tratta fondamentale e strategica. La nostra stazione è molto frequentata da pendolari e studenti e per questo abbiamo investito con la realizzazione di una "velo-stazione" con stalli e pensiline per le biciclette, in modo da incentivare l’impiego del treno. Sono le ferrovie che dovrebbero cercare di migliorare e rendere più veloce il sevizio. Al momento nessuno ha preso in mano la situazione. Come presidente della Provincia e quindi ente territoriale, posso sensibilizzare i sindaci della vallata e le ferrovie, perché la mobilità sostenibile porta vantaggi al territorio. Potenziando la tratta si eliminerebbero tante auto lungo la vallata e nelle città di San Benedetto e Ascoli.

Marcello Iezzi