Da Venturato a Serafino: il solito triste film

Il primo fallimento nel 1994 sotto la presidenza del finanziere trevigiano. Guai anche con Gaucci e i Tormenti

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Era l’agosto del 1994, quando la Samb, sotto la presidenza allegra del finanziere trevigiano, Antonio Venturato (nella foto: 10 Agosto 1990; Venturato e Rumignani alla presentazione della squadra) , patì l’onda del fallimento, il primo della gloriosa storia del club rossoblù, ‘Cenerentolo’ ma onesto. Si stava giocando al Riviera delle Palme l’amichevole Samb-Napoli, quando il presidente, passando la voce ai giornalisti presenti nelle postazioni in tribuna stampa, dichiarò ufficialmente: "E’ finita, siamo arrivati al capolinea". Una vera e propria resa dopo aver constatato che lo ‘sgarbo’ all’allora direttore sportivo del Torino, Luciano Moggi, cioè la mancata cessione del portiere Stefano Visi, la Samb l’avrebbe pagata duramente, con la mancata iscrizione al campionato di serie C e, conseguentemente, con la retrocessione nel campionato di Eccellenza Marche, per fallimento societario. Una pugnalata che in molti avevano previsto, a partire dall’allora sindaco Paolo Perazzoli, coordinatore della cordata di imprenditori sambenedettesi creata per riportare la ‘beneamata’ nel calcio che conta, quello professionistico. Obiettivo centrato negli anni 2000 con l’avvento dell’era Gaucci che sfiorò la promozione in serie B, nei play off contro il Pescara.

All’addio del sor Lucianone, con l’allora presidente Elisabetta Tulliani e il dg Alessandro Gaucci, subentrò l’accoppiata Mastellarini – D’Ippolito. Un duo che ebbe la sfortuna di battersi contro il Napoli nella sfida play off. Svanito il sogno di gloria, nel 2006, la Samb rischiò di retrocedere nuovamente nei dilettanti per colpa del ‘re delle patate’, Alberto Soldini. Buon per la tifoseria, il fallimento pilotato, protagonisti, nell’asta, i fratelli Tormenti. La Samb continuò la personale storia in serie C, fino all’addio forzato del trio Tormenti e il cambio al vertice con un altro pool ‘fatto in casa’: Spina, Pignotti, Bartolomei. Di lì a 2 anni, dopo aver gettato alle ortiche la vittoria del campionato di serie D, il terzo fallimento e la retrocessione in Eccellenza. L’era Moneti non ha dato frutti, se non il passaggio di consegne al presidente Franco Fedeli. Il risultato? Successo al primo assalto alla serie C e 4 anni di gestione felice, sotto l’aspetto finanziario, ma con una indiscutibile pecca: l’aver ceduto la società del Riviera delle Palme a Domenico Serafino, primo attore dell’ennesimo fallimento della Samb, dopo aver dichiarato "la lascio in buone mani". Va con sé la speranza dei tifosi rossoblù: che non si torni a giocare nel campionato di Eccellenza Marche.

Pasquale Bergamaschi