Dai Socialisti alla Lega, è bufera su Curzi

Il suo ex partito lo attacca con il segretario Maroni in prima linea. Giallo sul tesseramento. "Ha pagato a me la quota". "Tutto inventato"

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Strascichi e recriminazioni: di questo è lastricata la strada di un cambio partitico, e a maggior ragione di un cambio forte quanto quello di Marco Curzi, che dal Partito Socialista si è accasato nella Lega per Salvini Premier. Dopo anni di militanza nelle file del garofano rosso, il consigliere comunale ha sposato una causa completamente opposta, descrivendo la sua scelta come frutto di ponderate valutazioni. C’era da aspettarsi comunque una staffilata dagli ex compagni del partito, in particolare, dal segretario di federazione Francesco Maroni. "Sono rimasto sconcertato da questa scelta – dice Maroni - in quanto Marco Curzi, il 30 dicembre 2020 ha personalmente rinnovato la tessera al Psi, pagando la sua quota direttamente al sottoscritto, responsabile provinciale del tesseramento. Cosa possa essere successo in una settimana per portarlo ad iscriversi dal Psi alla Lega non è dato sapere, certamente come segretario di federazione posso dichiarare che nella sezione di San Benedetto finalmente si è fatta chiarezza".

Secondo Maroni, negli ultimi anni Curzi, nei momenti cruciali avrebbe fatto scelte personali, al di fuori delle indicazioni di partito. "Ricordo infatti che nel 2016 è stato eletto alle amministrative con una lista civica – si spiega il socialista - e alle ultime elezioni regionali non ha appoggiato la lista dove erano presenti in candidati che venivano indicati dal Psi". Immancabile la replica del diretto interessato, che rivendica le decisioni prese durante il proprio percorso politico.

"Non è un segreto per nessuno che io abbia operato con il Partito Socialista per diversi anni – risponde Marco Curzi - e che questo non mi abbia mai impedito di fare le mie valutazioni. Che io abbia potuto partecipare ad incontri e confronti non mi sembra da considerare un comportamento pregiudizievole, l’ho sempre fatto, anche insieme alla collega Falco, con la quale ormai da tre anni esiste un progetto politico, che ha come prioritario obiettivo gli interessi non di questo o quel soggetto, o partito, o lista civica, ma quelli di una città ormai sfiancata da un assetto paralizzante. Mi sono sempre confrontato con chiunque mi abbia chiesto dialogo, credo sia proprio questa l’essenza della politica. Tra le forze che si sono rese disponibili al dialogo vi è da diversi mesi la Lega, nella quale ho riscontrato la disponibilità e l’apertura necessarie a far crescere dei progetti per la mia città, in cui mi sono speso nel corso di questa esperienza consiliare, e nella quale ho alla fine deciso di fare ingresso. Credo anche che il livore e le accuse del buon Maroni siano uno schermo dietro cui cercare maldestramente di nascondere il suo deludente operato all’interno del partito, che ha lasciato vivacchiare languente, e a cui ho provato, insieme a pochi altri volenterosi, a portare un impulso di crescita e progresso, cosa vana".

Curzi infine smentisce il suo ex segretario sulla questione del tesseramento. "Che poi il sottoscritto abbia rinnovato la tessera, pagandola addirittura, è una pura invenzione del segretario, priva di qualunque supporto – conclude il leghista - il quale probabilmente ha dato per scontato che lo avessi fatto. Questo comunque non lo autorizza a sparare a casaccio accuse che vorrebbero essere denigratorie, ma risultano soltanto ridicole" è la conclusione di Curzi.

Giuseppe Di Marco