Dal lockdown al processo Giovane viene assolto

Era stato fermato nell’aprile 2020: quello spostamento durante la pandemia era legittimo

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Se polizia, carabinieri, finanzieri e vigili urbani scrivessero un libro sulle scuse che si sono sentiti raccontare da chi, sotto lockdown per via del Covid, veniva trovato in giro, andrebbe alle stampe un libro, anzi un vero e proprio best seller. Motivi più disparati, fra i tanti seri naturalmente, per esigenze importanti riguardanti sé stessi o le persone care. Un ascolano per una vicenda avvenuta in questo contesto è però finito sotto processo. Un 25enne nell’autocertificazione scrisse che da Castel di Lama, dove risiede, si era diretto verso Ascoli per una urgenza relativa alla figlia minorenne. Lo fermarono agenti della Questura che in quei giorni avevano il compito di pattugliare le strade a caccia dei trasgressori delle disposizioni impartite in materia di prevenzione Covid 19. Era il 13 aprile del 2020 e i poliziotti fecero accertamenti in base ai quali risultò che l’uomo non aveva invece alcun motivo impellente per recarsi dalla figlia; per cui lo hanno denunciato. Difeso dall’avvocato Marica Martoni il giovane in processo è però riuscito a dimostrare che la necessità di mettersi alla guida dell’auto c’era davvero, per cui il tribunale di Ascoli lo ha assolto.