Dalla California al Colucci "Un’alta qualità della vita"

Cristiano e la moglie hanno scelto l’Annunziata: "Zona scoperta per caso"

"Grazie al cielo abbiamo fatto il lockdown ad Ascoli!". Non ha dubbi Cristiano d’Adamo, doppio passaporto italiano e americano, che con la moglie si è trasferito sotto le Cento torri cinque anni fa.

Cristiano, come siete arrivati ad Ascoli?

"Cercavamo casa in Italia dopo una vita vissuta in Nord California. Prima avevamo girato nel Cilento, ma poi un amico ci ha fatto il nome del Piceno e abbiamo iniziato a scoprirlo".

E vi ha affascinato subito?

"Parecchio. All’inizio venivamo da queste parti solo d’inverno, poi ci siamo stabiliti definitivamente in questo bellissimo territorio".

Dove abitate, se posso chiederlo?

"Adesso siamo sull’Annunziata, a villaggio Rozzi. Abbiamo avuto fortuna perché da qualche tempo a livello immobiliare non si trova davvero nulla. Immagino per la ricostruzione post sisma".

E’ la vostra prima abitazione nel Piceno?

"No, prima stavamo in pieno centro, in corso Mazzini. È lì che abbiamo passato parte dei cinque anni trascorsi qui in zona. Stavamo nella parte Est"

Di fianco ai Giardini Colucci.

"Andavamo molto spesso al Colucci per portare i cani. Un posto meraviglioso, purtroppo tenuto molto male".

Si riferisce allo stato di abbandono del parco?

"Sì, e anche a qualcosa che mette in luce la differenza tra americani e italiani. Purtroppo qui non si cura molto il patrimonio pubblico, che negli States invece è tenuto molto in considerazione da parte degi cittadini".

Si spieghi meglio.

"Le racconto un aneddoto: qualche tempo fa ero proprio ai giardini Colucci in compagnia del mio cane e ho iniziato a raccogliere i rifiuti che c’erano a terra. Niente di particolare, le solite cartacce che vengono abbandonate in un parco. Avevo anche una pinza con me, perché faccio parte di un’associazione. E porto sempre una busta per eventuali rifiuti da rimuovere. Bé,è finita che mi hanno cacciato dal Colucci".

Ovvero?

"Si sono avvicinati dei vigli urbani e mi hanno detto che non avevo l’autorizzazione a raccogliere rifiuti. Sono rimasto di sasso perché in America è una cosa molto comune andare ad esempio in spiaggia e rimuovere quello che si trova sulla sabbia. Qui non è così".

E come giudicate questo atteggiamento con gli occhi di stranieri?

"Rimaniamo allibiti, ma tant’è".

Ma se vi siete trasferiti qui, ci sarà qualcosa che vi fa restare.

"Assolutamente, e le dico, meno male che abbiamo fatto il covid e i vari lockdown qui invece che negli Stati Uniti".

Sua moglie è entusiasta come lei?

"Sì, è molto contenta che Donald Trump si trovi dall’altra parte dell’Atlantico. A parte gli scherzi c’è una grande pace qui, stupendi paesaggi e alta qualità della vita. Ora abbiamo la barca ormeggiata a San Benedett, perciò restiamo tutto l’anno. Credo che vivere qui faccia bene. Certo, noi abbiamo 60 anni e siamo a riposo. Forse per un giovane che deve lavorare e farsi strada tra tutte le difficoltà italiane, il tutto è meno riposante".

Eleonora Grossi