Dalle code alle polemiche Duro ritorno alla normalità

Ripartono visite ed esami, lunghe code al Mazzoni e davanti al Cup Va meglio a Radiologia: "Telefoniamo ai pazienti da giorni per spiegare tutto"

Migration

Le misure anticontagio, sebbene giuste e da applicare rigorosamente, stanno rendendo comunque difficile il graduale ritorno alla normalità negli ospedali. La fase 2, ormai entrata a pieno regime nei nosocomi del Piceno con la riapertura di tutte le agende per le visite specialistiche e gli esami diagnostici, si sta rivelando infatti più complicata del previsto. Ed è dal primo giugno che all’ospedale ‘Mazzoni’, soprattutto al mattino, si creano file piuttosto lunghe di cittadini che devono accedere ai servizi e alle prestazioni ambulatoriali. Code davanti all’ingresso della struttura ospedaliera ascolana, code davanti al punto prelievi e code davanti al Cup: sia lunedì che ieri la situazione è stata questa.

Le disposizioni relative alla misurazione della temperatura corporea prima di entrare e al distanziamento sociale causano, infatti, rallentamenti negli accessi degli utenti, molti dei quali, in questi giorni, non hanno esitato a lamentarsi. E c’è chi, ignaro delle nuove regole, si è presentato in ospedale con vecchie prenotazioni, quelle prescritte dal proprio medico di medicina generale prima del lockdown e che, secondo le nuove disposizioni Asur, sono decadute. Insomma, tra nuove regole e cattiva informazione da parte di qualche paziente, la ripartenza è nel caos. In difficoltà il Cup dell’Area vasta 5, in ritardo nella rimodulazione delle agende. Mentre per la radiologia, che dispone di proprie casse, la situazione è migliore. "La segreteria della radiologia – dice il direttore dell’unità operativa complessa di radiologia e diagnostica per immagini dell’Area vasta 5, Carlo Marinucci – sta facendo gli straordinari dalla scorsa settimana. Sono dieci giorni che telefoniamo ai pazienti per ridare gli appuntamenti e per spiegare loro tutto. Dunque, devo dire che da noi non c’è stato nessun problema. Anzi, va meglio di prima senza code e affollamenti. Inoltre, essendoci meno ricoverati, in quanto non tutti gli interventi chirurgici sono ripresi a pieno ritmo, abbiamo meno esami da fare agli interni. Certo è che non potendo entrare in ospedale liberamente, questo momento di assestamento sta creando qualche disagio. Ma speriamo per poco tempo". Quello che i cittadini lamentano, sostanzialmente, è il dover fare più file: una per accedere alla prestazione richiesta, una per pagare la visita o l’esame eseguito alla cassa accettazione del Cup e, se c’è un’impegnativa da riportare in ambulatorio, una per riconsegnare la carta che accerti il pagamento effettuato. Insomma, tre lunghe attese per un unico servizio. Buone notizie, invece, arrivano dal fronte Coronavirus. Su 290 casi registrati nella provincia da quando è iniziata l’emergenza, tolti i 13 decessi, 273 sono guariti e rimangono quattro positivi, di cui solo uno di Ascoli.

Lorenza Cappelli