De Vecchis bacchetta il sindaco

Consiglio comunale agitato: "L’indirizzo e il controllo sono funzioni del consiglio"

Avrebbe dovuto essere un consiglio rilassato. Più una prassi, certamente non un passaggio chiave. E invece, quella di sabato 30 luglio è stata una seduta tutt’altro che distesa: un po’ per gli orrendi fatti di cronaca che hanno (ri)portato la provincia marchigiana al centro del dibattito pubblico, un po’ per alcuni segnali che, a chi ha seguito un po’ da vicino le vicende interne alla casa comunale, non saranno di certo sfuggiti. E tutto, anche se in sordina, si gioca sin dai primi minuti, quando non brillando per senso di opportunità gli amministratori decidono di piazzare uno striscione ai piedi della giunta: uno striscione giallo recante la scritta ‘Comune ciclabile’. Scelta discutibile, pur ammettendo il riconoscimento, che però viene concesso ad un comune le cui piste ciclabili versano in uno stato, in gran parte, pietoso. I risultati, dice questo messaggio, li raggiungiamo senza chiacchierare. Ma la verità è che mai come in questo momento, l’amministrazione di Viale De Gasperi è apparsa tanto acefala. Lo si capisce chiaramente quando si approda alla votazione delle variazioni di bilancio sulle quali giunta e sindaco, il 18 luglio, sono rumorosamente caduti. Pesantissimo, in tal senso, l’intervento di Giorgio De Vecchis, finora alfiere di Spazzafumo: "Se oggi siamo qui – ha detto il capogruppo di San Benedetto Viva – è perché non tutto va bene. L’indirizzo e il controllo sono funzioni del consiglio. Speriamo che questo messaggio venga compreso, speriamo che non ci si nasconda nella burocrazia, altrimenti questo mandato sarà il Gaspari-quater. È il consiglio che governa la macchina. O capite questo o non andrete molto avanti". Il riequilibrio di bilancio alla fine passa, con il voto di tutta la maggioranza. Tutto sembra sistemato, anche perché nelle casse comunali potrebbero arrivare anche 300mila euro da un ricorso in commissione tributaria vinto contro la provincia sui debiti Imu relativi alle scuole: un ricorso che però deve ancora giocarsi in commissione regionale.

Giuseppe Di Marco