Degrado ad Ascoli: l'ex scuola Don Giussani ancora aperta e i vandali rincarano la dose

Una settimana fa il sindaco aveva assicurato: "chiuderemo tutto", ma l'edificio terremotato è ancora aperto e cade a pezzi

Il terrificante scenario: dentro l'ex scuola Don Giussani

Il terrificante scenario: dentro l'ex scuola Don Giussani.

Ascoli, 19 aprile 2021 - Porte ancora aperte all'ex scuola media Don Giussani, terremotata dal 2016. Siamo nel cuore di Monticelli, a un passo dalla chiesa di San Giovanni Evangelista e a due dall'ospedale 'Mazzoni'. Qui, nel bel mezzo del quartiere, si apre alla vista una zona franca, abbandonata a sé stessa ma ancora frequentatissima dai giovani, forse ignari dei rischi che corrono. Avevamo già segnalato il problema sulle pagine del Carlino 10 giorni fa, quando il sindaco, Marco Fioravanti, aveva garantito un tempestivo intervento.

«Domani stesso provvederemo a chiudere tutti gli accessi», aveva detto. Ma così, a quanto pare, non è stato. Negli ultimi giorni decine di ragazzi si sono intrufolati all’interno dell’area, un tempo chiusa dal nastro arancione, quello che oggi risulta strappato e che, quindi, consente l’ingresso al cortile e all’adiacente campo basket. È lì che si danno appuntamento ogni giorno, sfruttando tutti i ‘comfort’ a disposizione durante le pause: sedie, tavolini e scrivanie en plain air. Se il problema fosse solo questo, comunque, si potrebbe star tranquilli. Invece c’è un’aggravante pericolosa: quasi tutte le porte della struttura sono spalancate.

Entrare dentro alla ex scuola è come guardare un film horror, tra calcinacci caduti, fili della luce scoperti con la corrente che ancora li attraversa (visto che nessuno l'ha staccata), escrementi di animali, ma anche tutto il materiale che un tempo faceva parte della scuola e dell'ex ludoteca 'Riu' e che oggi ha un che di spettrale. I vandali hanno letteralmente assediato la struttura, distruggendo tutto ciò che gli capitava sottomano: computer, sedie, scrivanie, libri, tutto accatastato su grosse chiazze di vernice gettate a terra. Senza contare il quantitativo di soldi gettati in fumo, visto che molti di quegli strumenti sono costosi e avrebbero potuto tranquillamente essere trasferiti nel plesso provvisorio. Come se non bastasse, nell’aula di chimica ci sono ancora microscopi e altri strumenti preziosi, lasciati alla mercè di chiunque.

Su quel plesso, del resto, ci sarebbe una lunga storia da raccontare, fatta di progetti sotto accusa, pratiche poco chiare e tante domande. Dal 2016, anno in cui il sisma cha colpito il nostro territorio, la struttura è finita nel cuore delle polemiche. Realizzata in epoca recente (anni '90) eppure caduta nel calderone dei plessi scolastici terremotati, la scuola ha ricevuto pure un lauto finanziamento: quello stanziato dall’allora Commissario alla ricostruzione Vasco Errani, che destinò ben 5 milioni di euro alla sua ricostruzione, ma ancora nulla è stato fatto e l’avvio del cantiere è previsto non prima del 2022.

Manca ancora un anno, dunque, alla data ipotizzata per la partenza dei lavori: cosa ne sarà della struttura in questo lasso di tempo? Per adesso, quell’edificio resta in balia del degrado, con adolescenti che ogni giorno bivaccano tra i resti di un’oasi felice, dove ora, in mezzo ai calcinacci caduti dal soffitto, fanno capolino lattine di birra e altri ‘corpi estranei’. Dal piano terra, inoltre, è possibile salire ai piani superiori e accedere al tetto, con il rischio concreto che qualcuno possa farsi davvero male.

Valeria Eufemia