Monteprandone, abbandono selvaggio dei rifiuti. Arriva la seconda telecamera

L'occhio elettronico sarà attivo dal 30 maggio, 24 ore su 24 e monitorerà via Amendola

La Guardia nazionale ambientale installa la telecamera

La Guardia nazionale ambientale installa la telecamera

Monteprandone (Ascoli), 26 maggio 2018 – Arriva la seconda telecamera per controllare chi non rispetta le regole della raccolta differenziata. E’ questa la risposta dell’Amministrazione ai cittadini che chiedono maggiore decoro urbano per la città. Il servizio prevede ora un doppio fronte di intervento. Da un lato i volontari della Guardia nazionale ambientale, che assieme al personale di PicenAmbiente effettuano verifiche sui sacchetti indebitamente lasciati in strada per trovare indicazioni su chi ha abbandonato i rifiuti. Dall’altro sempre la Gna che, di concerto con la polizia municipale, gestisce il sistema di videosorveglianza attraverso telecamere mobili: una di proprietà del Comune già attiva da gennaio scorso e la seconda di proprietà di Picenambiente che entrerà in funzione a proprio a fine mese. Dopo aver monitorato Contrada Spiagge, via Truento e via I Maggio, il primo impianto mobile sarà sistemato in via San Luigi Gonzaga, angolo via San Sebastiano, in prossimità dei cassonetti della raccolta, mentre la seconda telecamera verrà attivata in via Amendola. Gli strumenti saranno accesi mercoledì e monitoreranno, 24 ore su 24, due punti critici in cui vengono spesso abbandonati rifiuti di ogni genere, anche ingombranti. “Con questa seconda telecamera possiamo dare una risposta ancora più efficiente ai tanti cittadini che ci chiedono maggiore decoro urbano – dichiara l’assessore all’ambiente Fernando Gabrielli - purtroppo a fronte di una raccolta, che nel suo complesso funziona, ci sono ancora quelli che si ostinano a conferire in maniera non corretta come pure gli incivili che abbandonano rifiuti potenzialmente pericolosi deturpando l’ambiente e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Nessuno di noi vorrebbe fare le multe (dall’inizio dell’anno sono state dieci e c’è stata anche una denuncia alla Procura della Repubblica), ma a volte rimangono uno strumento estremo per educare la popolazione”.