
Di fianco ai capannoni di via Cappellini, alle spalle del porto di San Benedetto, di fronte alla spiaggetta dei cani, c’è un vero e proprio immondezzaio. Persone senza casa vi sostano durante il giorno e d’estate vi dormono anche, lasciando sul posto materiali vari di vita quotidiana per strada: vecchi capi d’abbigliamento, legnami, alcuni anche usati per accendere il fuoco e scaldarsi all’aperto, vecchi bancali, telai di vecchie sdraio, sedie di plastica rotte, bottiglie varie. La cosa curiosa è qualcuno, adesso, ha coperto un cartello della segnaletica della zona interdetta alla balneazione e di divieto di proseguire, poiché si finirebbe in mare, tradotto in tre lingue, con una vecchia sedia di plastica, posta a circa tre metri da terra. In questo caso si tratta forse più di una goliardata che di un gesto vandalico fatto ad opera di chi, per una serie di motivi primo fra tutti la fuga da guerra, torture e povertà, si ritrova a vivere in Italia per strada.
Si tratta in ogni caso di situazioni di un certo degrado e in quella zona si registrano con una certa frequenza, per cui sarebbe necessaria una maggiore presenza di chi di dovere e una puntuale manutenzione per mantenere il luogo in modo dignitoso.
Degrado e sporcizia, se non contenuti, non possono fare altro che aumentare.