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Dehors, il Pd va all’attacco: "Ad Ascoli gratis, qui variabile"

"Il nuovo regolamento sull’occupazione di suolo pubblico si farà dopo l’estate" .

Dehors, il Pd va all’attacco: "Ad Ascoli gratis, qui variabile"

Dehors, si torna ai ferri corti. È una vera e propria stroncatura, quella riservata dal Pd sambenedettese all’operato dell’amministrazione comunale, che ha rinviato in autunno la stesura del regolamento per l’occupazione di suolo pubblico. Ad avversare l’orientamento che intende seguire il comune è l’intero vertice della sezione rivierasca, composta da Diana Palestini, Elio Costantini, Pier Giorgio Giorgi ed Elisa Marzetti. "Anche quest’anno la regolamentazione dei dehors la facciamo poi – ironizzano i segretari – Apprendiamo infatti che il nuovo regolamento sull’occupazione di suolo pubblico si farà dopo l’estate. In realtà lo stiamo aspettando dall’anno scorso, quando all’inizio di settembre l’amministrazione pianificava di presentarlo in consiglio entro dicembre 2022. Speriamo che sia la volta buona". Un aspetto da approfondire, mettono in chiaro i democrat, sarà quello dei costi.

"Nella vicina Ascoli i dehors sono gratuiti – continuano i segretari – Qui invece si prospettano dei costi variabili, anche a seconda della tipologia di suolo che verrà occupato". L’idea, infatti, sarebbe di prevedere un sovrapprezzo per gli esercenti che occupano parcheggi a pagamento, visto che l’introito comunale derivante da quegli stalli verrebbe perso. "A nostro avviso è tutto sbagliato – affermano i dem - con questo criterio si arriverebbe all’assurdo che un’attività al di fuori dell’isola pedonale, magari in periferia, pagherebbe di più di un’attività sul corso principale, solo perché davanti alla sua attività ci sono parcheggi e strisce blu. Allora, se i dehors sono gratuiti ad Ascoli, perché non possono esserlo a San Benedetto? Sull’utilizzo di ulteriori stalli auto e strisce blu da concedere per i dehors esterni, va anche sottolineato che tutta l’attenzione dell’amministrazione pare essere concentrata sul valore economico da attribuire a quegli spazi pubblici ma non una parola sull’opportunità di sottrarli o meno alla funzione pubblica e di servizio cui sono destinati, cioè aree di parcheggio per i cittadini". Il parametro in base al quale si dovrebbe concedere o negare l’occupazione degli stalli sarebbe la ‘pericolosità’ dell’area, cioè la sua vicinanza ad un incrocio o ad una via ad alto scorrimento veicolare: "Noi – concludono i segretari - riteniamo che non si possa ignorare che in diverse zone della città, come il centro e aree limitrofe, i residenti da tempo denunciano l’insufficienza dei posti auto persino nei mesi invernali, nonostante paghino al comune una tassa annuale per il parcheggio".

Giuseppe Di Marco