Delitto in rua delle Stelle, Petre Lambru presenta ricorso in Appello

Delitto in rua delle Stelle, Petre Lambru presenta ricorso in Appello

Delitto in rua delle Stelle, Petre Lambru presenta ricorso in Appello

Ha presentato ricorso in Appello Petre Lambru, 60enne rumeno, condannato in primo grado a 14 anni di carcere per l’omicidio di Franco Lettieri, la sera del 15 gennaio 2021 in rua delle Stelle. Il ricorso è stato depositato dall’avvocato difensore Emiliano Carnevali e il processo è fissato per il 10 maggio davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Ancona. La condanna di Lambru segue quella a 11 anni e 4 mesi di reclusione che il Tribunale per i Minori ha inflitto ad ottobre al nipote reo confesso; sentenza che per altro è diventata definitiva a causa della mancata presentazione di un ricorso da parte di un legale campano al quale il ragazzo si era rivolto. Il movente della lite sfociata nell’omicidio lo ha fornito durante il processo di primo grado Petre Lambru che aveva chiesto di essere interrogato. Ha riferito al giudice che il nipote gli aveva chiesto di accompagnarlo ad un incontro con Lettieri. Era necessario un chiarimento visto che l’ex collaboratore di giustizia – a suo dire – era andato in giro a parlare male della loro famiglia, coinvolta nell’operazione antidroga della Questura avvenuta l’1 dicembre 2020. L’appuntamento – ha riferito ancora Lambru – è stato concordato con una telefonata fatta alle 21,30 nel negozio di un parrucchiere. In rua delle Stelle l’incontro con Lettieri che sarebbe andato dritto su Petre Lambru. Il nipote si è messo alle spalle dei due e dalla tasca destra dei pantaloni ha estratto un coltello colpendo una prima volta il campano che è scappato verso via Guiderocchi. "Non ho visto il coltello, con Lettieri ci stavamo solo insultando" ha detto Petre Lambru che quella sera rincorse la vittima, raggiunta da zio e nipote che ha sferrato le altre coltellate mortali. Nel presentare ricorso, Carnevali ha puntato l’indice sulla errata valutazione fatta dal giudice di prime cure delle risultanze probatorie acquisite. Secondo il penalista nelle carte non c’è alcuna prova di un coinvolgimento consapevole di Lambru nell’omicidio; quella sera l’uomo non era armato, non sapeva che il nipote aveva con sé un coltello ed era convinto inoltre che doveva esserci solo un chiarimento. Anche la dinamica della colluttazione sfociata nell’omicidio secondo il penalista solleverebbe di responsabilità Lambru che secondo la difesanon ha avuto partecipazione materiale e morale all’omicidio.

Peppe Ercoli