Delitto Lettieri, respinto il ricorso. Petre Lambru condannato a 14 anni

A sferrare le coltellate mortali all’ex collaboratore di giustizia assassinato per la Procura è stato il nipote

Delitto Lettieri, respinto il ricorso. Petre Lambru condannato a 14 anni

Delitto Lettieri, respinto il ricorso. Petre Lambru condannato a 14 anni

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Petre Lambru, condannato in primo grado dal tribunale di Ascoli alla pena di 14 anni di carcere, successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Ancona. E’ l’ultimo atto relativo alla vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Franco Lettieri avvenuto ad Ascoli il 15 gennaio 2021.

A sferrare le coltellate mortali all’ex collaboratore di giustizia assassinato fra via Flavia Guiderocchi e via dei Soderini per la Procura è stato il nipote di Lambru, all’epoca minorenne, condannato in via definitiva a 11 anni di carcere. Lo zio è stato riconosciuto colpevole di aver avuto un ruolo attivo nell’omicidio avendo tenuto fermo la vittima mentre il nipote l’accoltellava. Diventata la condanna definitiva, l’avvocato Umberto Gramenzi si appresta a presentare istanza affinché il suo assistito possa scontare in un carcere della Romania, suo paese d’origine, i restanti anni di pena. Il movente della lite sfociata nell’omicidio lo ha fornito durante il processo di primo grado lo stesso Lambru.

Ha riferito che il nipote gli aveva chiesto di accompagnarlo ad un incontro con Lettieri per un chiarimento. Il nipote si è messo alle spalle dei due e dalla tasca destra dei pantaloni ha estratto un coltello colpendo una prima volta il campano che è scappato verso via Guiderocchi. "Non ho visto il coltello, con Lettieri ci stavamo solo insultando" ha detto Petre Lambru che quella sera rincorse la vittima insieme al nipote. Davanti alla Cassazione l’avvocato Umberto Gramenzi ha sostenuto invano che il reato commesso, l’omicidio, è stato più grave di quello che Lambru effettivamente voleva e che può essere individuato nelle lesioni personali. "Se il reato commesso è più grave di quello voluto, la pena è diminuita per chi volle il reato meno grave" ha detto il penalista ascolano, secondo il quale non risulta provata, ed anzi è smentita dalle carte processuali, l’asserita consapevolezza di Lambru di partecipare insieme al nipote minorenne a quella che è stata definita una "spedizione punitiva".

"Soltanto nella colluttazione ha preso contezza dell’uso dell’arma da parte del nipote. Dalle stesse immagini delle telecamere di sicurezza della zona – ha aggiunto l’avvocato Gramenzi – risulta chiaramente che Petre Lambru e Lettieri si sono affrontati a mani nude mentre i colpi mortali sono stati sferrati dal nipote con un coltello in suo possesso".

Peppe Ercoli