Diabetici di oggi e di domani La nuova epidemia

di Adriano Sacripanti*

Il diabete colpisce oltre 4 milioni di persone in Italia. Si distinguono due categorie: il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2 che ha una patogenesi legata allo stile di vita e all’alimentazione. Il primo si manifesta nell’età giovanile, mentre il secondo insorge normalmente con l’avanzare dell’età e rappresenta il 90 % di tutti casi di diabete. Inizialmente si assiste ad un aumento della glicemia sia a digiuno che post-prandiale nonostante un aumento della produzione d’insulina, infine si assiste alla distruzione beta del pancreas che induce alla fine ad un diabete di tipo 1. Purtroppo sono molte le persone che convivono con l’iperglicemia (da 101 a 124 mgdl di sangue) quindi una fase prediabetica non diagnosticata che è in grado comunque di danneggiare il corpo esponendolo a malattie come quelle cardiache, vascolari, tumore.

Le aree meridionali e insulari presentano livelli di malattia e di mortalità più elevati e dove il consumo di carboidrati, pane e pasta, è maggiore rispetto al resto del paese. Se non s’invertirà il trend si arriverà, dicono gli esperti, a situazioni più drammatiche di quello che si possa immaginare. I diabetici di oggi sono praticamente gli anziani, ossia i genitori e i nonni che per la gran parte della loro vita hanno mangiato meno carboidrati e mossi di più. I diabetici di domani saranno i loro figli e i nipoti che hanno già iniziato la loro alimentazione mangiando più carboidrati e zuccheri con in più l’aggravante di muoversi poco. Tutto ciò comporterà la comparsa del diabete non più a 60- 70 anni come avviene oggi, ma sotto i 50 anni e che il 30 per cento della popolazione italiana soffrirà di diabete. Nel 2019 sono oltre 29.000 i decessi registrati in cui il diabete è la principale causa di morte. Ma ancora più grave è l’aumento del rischio di alcune malattie nelle persone che soffrono di questa patologia. Infatti l’80 per cento dei diabetici muore per malattie cardiocircolatorie, il 32 per cento di neuropatia, il 34 di retinopatia che induce alla cecità e il 30 per cento sviluppa insufficienza renale cronica (nefropatia diabetica), che può portare alla dialisi. Infatti l’eccesso di zucchero può indurre un danneggiamento delle arterie, causare patologie come il piede diabetico e indurre un maggior ispessimento e rigidità delle arterie.

*Presidente provinciale associazione italiana consulatori