Dipendente infedele nei guai

Un 48enne ascolano è accusato di appropriazione indebita per aver trattenuto somme che avrebbe dovuto restituire all'azienda per cui lavorava come rappresentante. L'ammanco è stato stimato in 4.255 euro. La ditta ha denunciato l'agente e risolto il contratto.

Dipendente infedele nei guai
Dipendente infedele nei guai

Vendeva prodotti di una nota ditta ascolana, ma non si accontentava di guadagnare le concordate provvigioni, ma ha trattenuto anche altri soldi che avrebbe invece dovuto retrocedere all’azienda. Di appropriazione indebita è accusato un 48enne ascolano dipendente di un’azienda per la quale lavorava come rappresentante. La ditta ascolana opera per la vendita dei propri prodotti attraverso agenti di commercio e procacciatori ai quali, previo contratto, affida il compito di vendere quanto produce. Da un controllo effettuato dall’ufficio amministrazione è emerso che a novembre 2018, per due giorni consecutivi, l’agente non aveva versato tutte le somme riscosse dagli esercizi commerciali ai quali aveva consegnato la merce, come invece avrebbe dovuto. Ha versato solo parte dei soldi che aveva incassato dalla clientela della ditta ascolana. In tutto l’ammanco accertato, e quindi il relativo danno per l’azienda, è stato stimato in 4.255 euro. Soldi che la ditta ha formalmente richiesto all’agente di commercio, anche attraverso un telegramma inviatogli nei giorni successivi alla scoperta dell’ammanco. Soldi che però l’uomo non ha restituito per cui la ditta lo ha denunciato, comunicandogli anche la risoluzione del contratto. Successivamente alla ditta è arrivata richiesta di emissione di nota di credito da parte di un esercizio commerciale ascolano che, pur avendo pagato all’agente in questione, non avevano ricevuto la merce. Anche un’azienda si è mossa parimenti non avendo ricevuto il corrispettivo di merce presa in carico dall’agente.