Dipendenti della Provincia nei guai. "Mazzette per favorire un privato"

Indagine della Guardia di Finanza: sequestri sui conti correnti per 13mila euro. Sono stati ipotizzati, oltre ai reati di corruzione, anche quelli di abuso di ufficio e truffa aggravata

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Si chiama "Do ut des" l’operazione conclusa dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli che ha portato alla luce storie di soldi, corruzione e di tradimento delle legittime aspettative della funzione pubblica per futili o viziosi moventi personali. Una famosa frase latina che tradotta significa "io do affinché tu dia" e che in gergo è sintetizzata con un termine molto più noto al grande pubblico, "mazzetta", una somma di denaro che in genere viene data a qualcuno per ottenere un vantaggio di varia natura per lo più economico. Una vicenda che ha portato tempo fa ad indagare due persone sulle quali nei giorni scorsi si è abbattuta la scure del prelievo forzoso di somme di denaro, a copertura di quanto avrebbero sottratto alla pubblica amministrazione con la loro condotta finita nel mirino della magistratura.

A seguito di articolate attività di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Ascoli, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza ha infatti eseguito il sequestro preventivo di somme di denaro sui conti correnti di due dipendenti della Provincia di Ascoli e di un privato per complessivi 13.000 euro. Si tratta di soldi che il sostituto procuratore Saramaria Cuccodrillo e gli agenti della Finanza ascolana ritengono siano corrispondenti al cosiddetto "prezzo" del reato di corruzione, cioè al denaro offerto e ricevuto dai pubblici dipendenti per compiere atti di ufficio a vantaggio del privato e relativi al perfezionamento di forniture di beni e servizi da parte di una società in favore della Provincia.

Il sequestro preventivo è stato disposto – su richiesta della Procura – dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Ascoli. Sono stati ipotizzati, oltre ai reati di corruzione, quelli di abuso di ufficio e truffa aggravata in relazione ai vari aspetti della vicenda che ha visto coinvolti i due dipendenti pubblici e una società privata esterna. Già nel corso delle indagini, il funzionario pubblico era stato sospeso dallo stipendio e dalle funzioni dalla Provincia di Ascoli, mentre la dipendente era stata spostata ad altro incarico. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli ha inoltre evidenziato profili di responsabilità contabile, oggetto di autonoma segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le Marche, in relazione ad un danno erariale ipotizzato per oltre 195.000 euro. p. erc.