Ascoli, 30 aprile 2025 – Si è acceso il clima durante il consiglio comunale di oggi, dove il sindaco Marco Fioravanti ha duramente replicato alle opposizioni in merito alle polemiche seguite ai fatti del 25 Aprile e al controllo alla panetteria “L’Assalto ai Forni”.

“Mi avete dipinto come un sindaco fascista – ha dichiarato Fioravanti rivolgendosi ai consiglieri di opposizione – e questo ha alimentato un clima d’odio culminato in 144 messaggi social in cui mi si augura la morte, con frasi come ‘ti appendiamo a testa in giù come a piazzale Loreto’. Denuncerò queste persone: non per me, ma per difendere la dignità della città di Ascoli”. Fioravanti ha respinto ogni accusa di aver orchestrato personalmente controlli verso l'attività gestita da Lorenza Roiati, sottolineando come “il sindaco non è uno sceriffo: ci sono corpi autonomi che agiscono nel rispetto delle regole. Io stesso sono venuto a conoscenza dei fatti solo nel pomeriggio, dopo aver chiesto chiarimenti alla comandante della Polizia Municipale”. Il primo cittadino ha poi condannato gli striscioni intimidatori e dal contenuto antisemita comparsi dopo l’episodio, definendoli “inaccettabili” e ribadendo che “non rappresentano la nostra comunità”. Ha quindi rinnovato l’impegno per una città democratica: “Non sono il sindaco di Fratelli d’Italia, sono il sindaco di Ascoli, città Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’attività partigiana. Questi attacchi non fanno male solo a me, ma infangano la nostra storia e i nostri valori”. Infine, ha commentato anche la polemica legata alla telefonata con la senatrice Ilaria Cucchi, registrata senza preavviso: “Sono costretto a registrare le conversazioni – ha spiegato – perché spesso ciò che affermo viene travisato o riportato in modo scorretto”.