Discarica rifiuti Ascoli, il nostro viaggio a Geta: "Vi facciamo vedere come smaltiamo"

L’impiegato tecnico Aurelio Pacilli : "Ci sentiamo chiamati in causa anche noi, la magistratura di certo chiarirà la situazione". Incubo materiali radioattivi: " Abbiamo un portale radiometrico dove passa tutto prima di entrare alla pesa, ecco i nostri controlli"

Ascoli Piceno, 23 marzo 2022 - Non si aspettavano una inchiesta di tale portata i dipendenti della Geta che quotidianamente seguono le procedure di smaltimento dei rifiuti pericolosi all’interno della discarica dell’Alto Bretta (video), finita nel mirino della Procura distrettuale antimafia di Ancona. "Ci sentiamo chiamati in causa anche noi – ci spiega l’impiegato tecnico Aurelio Pacilli –. Ci siamo rimasti male perché qui pensiamo di lavorare seriamente, facciamo attenzione a ogni particolare, ma abbiamo fiducia nella magistratura che di certo chiarirà la situazione".

La discarica della Geta
La discarica della Geta

E’ proprio Aurelio Pacilli, con l’autorizzazione dei vertici dell’azienda, ad aprirci i cancelli della Geta e a mostrarci tutte le procedure dello smaltimento dei rifiuti pericolosi. Come a dire, in sostanza: qui non abbiamo segreti. Aurelio ci mostra l’iter che va dall’arrivo dei camion con i rifiuti alle analisi svolte dentro e fuori dalla Geta, l’accettazione del rifiuto se è tutto nella norma fino allo smaltimento. "La Geta – spiega – è una discarica per rifiuti speciali pericolosi autorizzati. Quando arriva un carico di rifiuti all’ingresso, questi passano attraverso un portale radiometrico (due pannelli) prima di entrare alla pesa, questo per valutare se ci sono materiali radioattivi. Il camion passa attraverso questo portale dove viene monitorato se c’è radioattività, sale sulla pesa e viene effettuata poi una ulteriore verifica del radioattivo passando intorno al camion il radiametro portatile certificato (certificazione rinnovata periodicamente), ogni carico viene controllato in laboratorio e viene fatto anche il controllo del radioattivo, del radiometrico. Viene fatto un controllo anche in laboratorio, quindi abbiamo un altro contatore Geiger (radiametro, strumento di misura delle radiazioni ionizzanti, ndr ), poi si viene alla pesa dove il rifiuto viene pesato e viene fatto un controllo documentale che comprende il formulario di identificazione del rifiuto, la scheda di caratterizzazione, si controlla che sia tutto regolare e poi si fa anche la verifica visiva del rifiuto, attraverso una scala riusciamo a vedere sopra i bilici. Dopo questi controlli il bilico, il camion, viene mandato in discarica, sale un camion per volta verso la postazione di scarico una volta autorizzato".

Aurelio Pacilli, tecnico della Geta (Fotoservizio La Bolognese)
Aurelio Pacilli, tecnico della Geta (Fotoservizio La Bolognese)

Aurelio ci mostra anche il Fosso Porchiano, a destra della discarica, ’sotto esame’ per il percolato: "Raccoglie l’acqua della vallata per finire al Bretta, noi siamo autorizzati alla manutenzione, cioè se una frana o un albero lo bloccano sta a noi pulirlo e lo è sempre. Quando c’è l’acqua vengono fatti campionamenti a monte, a centro e a valle della discarica, sia dell’acqua che scorre, sia dei terreni e non si sono mai presentati problemi. Anche la Forestale ha fatto campionamenti qui ed è risultato tutto nella norma. In discarica viene raccolto il percolato, cinque diversi tipi in base alle vasche di provenienza. Questi percolati hanno destinazioni diverse, quello degli speciali pericolosi viene raccolto in una vasca di 300 metri cubi interrata, gli urbani in due silos da 24 metri cubi l’uno con tutto il muro di contenimenti qualora ci fossero perdite". "Il primo lotto che vediamo – prosegue la nostra guida – è per i rifiuti speciali pericolosi, il secondo coperto dove vengono fuori tubi neri dai pozzi, è per i rifiuti provenienti dalla Provincia di Ascoli, dato per motivi di emergenza, una tipologia di rifiuti distinta dai rifiuti speciali, produce biogas. I tubi, le torrette che vediamo servono alla raccolta del biogas prodotto dal rifiuto urbano. Il biogas viene aspirato da un macchinario, una torcia di combustione del biogas per evitare che si accumuli in discarica e quindi viene bruciato. Nella vasca 3, che è all’ultima fase, ’in coltivazione’ si dice, dove vengono gli speciali pericolosi, sono tutti rifiuti che vengono da aziende che già fanno recupero, ad esempio acciaierie. Le parti non più utilizzabili devono avere paramentri compatibili per la discarica, analizzati da chi li produce, poi portati in piazzola di prestoccaggio dove restano per una verifica analitica totale complessiva, ci vuole un mese". Se compatibili rispetto ai parametri di legge i rifiuti entrano in discarica altrimenti non possono essere accolti.