Discarica, tutto porta a Relluce

Ieri la riunione del comitato ristretto dell’Ata. Moreschini e Bochicchio vanno all’attacco

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Si è tenuta ieri la riunione del comitato ristretto dell’Ata per valutare i costi e la pianificazione dei rifiuti. Un tema particolarmente delicato in questo momento nel Piceno, vista l’indagine della Procura distrettuale antimafia che vede nomi noti della politica locale indagati per corruzione. Durante l’incontro la Picenambiente ha chiesto una maggiorazione dei prezzi degli anni pregressi riguardo i processi di lavorazione del Tmb (trattamento meccanico biologico). Una richiesta che ha suscitato la contrarietà dei sindaci, soprattutto alla luce dei rincari di tutte le bollette che gravano sulle famiglie. La pianificazione della gestione dei rifiuti per i prossimi anni nel Piceno si muove tra una potenziale riduzione, come ha fatto capire il presidente della Provincia Sergio Loggi e l’ipotesi del potenziamento del polo di Relluce con un biodigestore. Ieri si è tenuta anche la conferenza dei servizi della Provincia che sembra orientarsi sulla realizzazione della settima vasca a Relluce. Adesso che la discarica dell’Alto Bretta è stata messa fuori dai giochi dal parere interpretativo della Regione tutto si indirizza verso Relluce. Soprattutto alla luce del fatto che la struttura sanitaria dell’Ama-Aquilone, sita nel territorio di Appignano del Tronto, che nel corso degli anni ha rappresentato un ostacolo per l’ampliamento del polo di Relluce, secondo una delibera del comune di Ascoli, verrà spostata a Piagge, di fatto spalancando la strada per la realizzazione della settima vasca e scavalcando anche "l’interpretazione autentica del piano di gestione dei rifiuti" approvata dalla Regione.

Tra le novità si punta sul controllo pubblico con l’Ata come socio, quindi il coinvolgimento di tutti i comuni. Situazione ribadita anche nell’ultimo consiglio aperto ad Ascoli. Il fronte dei comitati però è sul piede di guerra. C’è chi punta il dito anche contro Castelli. "Durante il consiglio comunale aperto di Ascoli – dichiarano gli attivisti – Castelli in collegamento da remoto, invece di scusarsi per non aver ridotto il carico di immondizia durante la sua gestione, si rallegra di aver trovato in Regione il modo per fare altre vasche e perpetrare un abuso nei confronti degli abitanti, in particolare di Castel di Lama e Appignano. Il racconto del sindaco Fioravanti poi ha fatto impallidire: Relluce diventerà un parco di attrazione mondiale, il centro del Parco dei Calanchi che sorgerà e darà lavoro e benessere a tutti". Il sindaco di Appignano del Tronto Sara Moreschini ha dichiarato: "Ci sono ancora dei giorni, ma ribadiamo fermamente che sia contrari alla riapertura del polo di Relluce. Si tratta di una discarica chiusa, si appellano al 30%, ma tutto questo è assurdo.". Anche il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio ha ribadito la sua contrarietà. "L’unica discarica disponibile è Relluce, ma i territori vicini verranno fortemente penalizzati. Purtroppo per il 2022 i gestori del servizio chiedono di adeguare le tariffe di trattamento presso il Tmb di Relluce da 30.46 eurotonnellate a 47,30 perché sono aumentati i costi energetici e perché facciamo meglio la raccolta differenziata e quindi la gestione economica dell’impianto risulta economicamente meno conveniente. La proposta è sempre la stessa: volete ridurre o azzerare gli aumenti?".

Maria Grazia Lappa