Disfatta del centrosinistra: avrà solo tre seggi

Vanta una delle peggiori rappresentanze di sempre. Il Pd deve mettere da parte le divisioni, ma non sarà facile

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Le amministrative sambenedettesi appena concluse hanno rappresentato una vera disfatta non solo per le destre, ma anche per il centrosinistra, che con soli tre seggi vanta una delle peggiori rappresentanze consiliari di sempre. A dover ricominciare è prima di tutto il Pd, ed è chiaro che la riflessione più importante spetta agli organi dirigenziali, soprattutto alla segretaria dell’unione comunale e provinciale: lo scorso dicembre, infatti, è qui che è stata decisa la linea da adottare nelle comunali. Si ricorderà, infatti, che l’idea di tentare una coalizione con il Movimento Cinque Stelle fu proposta da Claudio Benigni e Matteo Terrani. Da una parte quindi la patata bollente è in mano al vertice locale, che per il momento non ha intenzione di dimettersi a meno che non ci siano precise richieste dal partito. Dall’altra, Terrani invece sembra fare un passo indietro: il segretario di federazione, salvo ripensamenti, non si ricandiderà al congresso che si svolgerà a fine novembre. In tal senso, la porta si spalancherebbe per Francesco Ameli. Presto, le magagne del Pd sambenedettese potrebbero essere gestite da lui. "Non credo che in questo momento si debba dividere ulteriormente il partito – afferma Ameli – di divisioni ne abbiamo avute già tante: il prossimo segretario provinciale dovrà ragionare in un’ottica di inclusione e convergenza, promuovendo il dialogo fra le parti senza per questo mettere alla porta chi ha subito una sonora sconfitta". Qualche rammarico per come sono andate le cose, in realtà c’è. "Pensavo che quella della Pulcini sarebbe stata una candidatura in grado di mettere d’accordo tutti – continua Ameli – o se non altro Pd e Movimento Cinque Stelle, com’era stato detto in precedenza dai vertici della sezione. Ora però il passato non deve essere strumentalizzato e dobbiamo preoccuparci del deficit di rappresentanza che subiamo in consiglio. Mi auguro che la dottoressa Bottiglieri possa esprimere adeguatamente le istanze del Pd, elemento portante della coalizione che l’ha sostenuta". A metà dicembre, inoltre, si dovrà procedere con il congresso regionale, che dovrebbe premiare Augusto Curti. Per la riviera, invece, andranno a congresso solo i circoli sud e centro, mentre il nord e l’unione, riformati l’anno scorso, non dovrebbero essere inclusi nel rinnovo. "Il destino della sezione sambenedettese può essere deciso solo da San Benedetto – commenta ancora Ameli – l’unione comunale esiste solo grazie ai circoli: saranno questi a dare fiducia o meno ai propri vertici".

Nello scenario attuale, due dei tre segretari – Paolini al sud e Marini al nord – sono pronti a dimettersi, e così facendo metterebbero in difficoltà l’unione. Dall’altra parte, Benigni baserebbe il rinnovamento del Pd locale su una robusta campagna di tesseramento, che includerebbe molti membri di Articolo Uno e Nos, alleati nell’ultima tornata. La sensazione, però, è che senza un reintegro delle diverse correnti, il Pd abbia poche speranze di uscire dal vicolo cieco in cui è finito con queste elezioni.

Giuseppe Di Marco