Domani lo sciopero dell’Usb: "Rivendichiamo i nostri diritti"

Domani lo sciopero dell’Usb:  "Rivendichiamo i nostri diritti"

Domani lo sciopero dell’Usb: "Rivendichiamo i nostri diritti"

L’organizzazione sindacale Usb ha proclamato per domani uno sciopero generale a livello nazionale di tutti i settori pubblici e privati. Nelle Marche i presidi saranno organizzati ad Ancona e ad Ascoli. Nel capoluogo Piceno, davanti la Prefettura, dalle 10.30 alle 12.30. "E’ necessaria una mobilitazione generale – scrive in una nota l’Usb confederale Marche -– per rivendicare subito: 300 euro netti di aumento in busta paga, salari legati all’effettiva inflazione, salario minimo a 10 euro l’ora, riduzione dell’orario a 32 ore di lavoro a parità di salario, un milione di assunzioni stabili, scorrimento degli idonei nelle graduatorie dei concorsi, stabilizzazione di tutti i precari nella pubblica amministrazione, età pensionabile a 62 anni e pensioni minime a 1.000 euro. Negli ultimi 30 anni, in Italia, i sistemi legislativo e contrattuale hanno determinato la mancata crescita dei salari con la conseguenza di impoverire lavoratrici e lavoratori e le classi sociali più deboli. L’Italia è l’unico Paese europeo in cui a fronte di un aumento della produttività le retribuzioni sono scese garantendo solamente profitti alle aziende. L’attuale contesto storico fatto di elevata inflazione, caro energia, aumento del costo della vita, compreso i beni di prima necessità, stanno erodendo il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti e pensionati". Lo sciopero interesserà anche gli iscritti al sindacato che lavorano negli ospedali piceni. A tal proposito, però, il rappresentante dell’Usb del comparto sanità, Mauro Giuliani, ha inoltrato una diffida alla Regione per il seguente motivo: "all’Usb – dice Giuliani – risulta che, ancora fino a ieri, la Regione Marche non abbia inoltrato alle aziende sanitarie dislocate sul territorio regionale, la comunicazione dello sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 26 maggio 2023 indetto dall’Unione sindacale di base. Tale grave violazione delle norme e regolamentazioni vigenti in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, impedisce che vengano formalizzati i contingenti minimi di personale da parte delle aziende sanitarie regionali al fine di garantire i servizi essenziali e contemporaneamente di permettere l’esercizio del diritto di sciopero da parte dei lavoratori del Servizio sanitario regionale. Si diffida, dunque, l’amministrazione regionale ad ottemperare ai propri obblighi trasmettendo alle aziende sanitarie regionali la comunicazione dello sciopero generale".

l. c.