’Donacibo’: un viaggio tra le scuole della solidarietà

Due settimane in giro per le scuole del Fermano. Qualche migliaio i ragazzi incontrati e un gruppo di adulti a disposizione per parlare del ’Donacibo’, della povertà, delle famiglie ucraine sfuggite alle bombe russe. Ora, dalle parole si passa ai fatti. Alla concretezza che diventa alimenti donati. Che diventa pacchi confezionati. Loro ritiro. Loro stivaggio. Distribuzione. Arriva una telefonata: "Occorrono braccia e auto. Necessita il prendere gli scatoloni". Simone è già partito, anche Gianfranco, anche Pietro, Tonino e Laura, anche Francesca. Milena e Sara coordinano il magazzino. Qualcuno ne dimentico. Decido di andare. Piero è con me. Lui con il furgoncino. Io con la mia auto. Ci assegnano quattro paesi: Monte Vidon Combatte, Petritoli, Montegiberto, Ponzano di Fermo. Il primo istituto è quello dell’Infanzia di Monte Vidon Combatte. Bella palazzina inizio Novecento sulla via. Ci sono disegni alle finestre, il clima è gaio. I bambini hanno portato riso, spaghetti, olio, omogeneizzati... Gli insegnanti e il personale non docente hanno confezionato i pacchi, li hanno chiusi con cura. Ringraziamo. Carichiamo. Ripartiamo. Destinazione Petritoli. Prima tappa: elementari e medie. L’edificio è moderno, campagna intorno. Gli scolari salutano da dietro le vetrate. Gli scatoloni sono allineati e divisi. E colmi. Simonetta Leoni è insegnante. Parla di gocce d’acqua che formano il mare della solidarietà, mancandone anche una il mare sarebbe meno ricco. Echeggia Madre Teresa di Calcutta. Mentre ringraziamo è lei che ringrazia. Scende Arianna Apolloni dagli uffici del primo piano. È stata lei a mettere in moto la macchina del Donacibo a Petritoli. Sorride. Sorridiamo. Si va. scuola dell’infanzia, sempre a Petritoli. E un progetto portato avanti e fissato con disegno alla parete: Il Paese che vorrei. Tante scatole anche qui. Tiziana Marchionni, fiduciaria, dice del cuore grande dei bambini. Andiamo a salutarli dalla porta. Rispondono con semplicità. Li ringraziamo. Ci guardano sereni. Altra meta: Monte Giberto, infanzia ed elementare. Il personale ci sta aspettando. Ci aiutano a caricare. Gli scolari sono in aula. Non li vediamo. Ultima tappa: Ponzano di Fermo. Le medie sono in un edificio nella parte alta del paese. Anche qui la solidarietà non è mancata. Si torna carichi. In tutti i sensi. Ora è tempo del trasbordo al magazzino di Campiglione. Ordiniamo per scuola e per paese. Più tardi verranno per separare gli alimenti e preparare le consegne. Come il colibrì della favola, ognuno ha fatto la sua parte.

Adolfo Leoni