
Ha ripreso ragazzi feriti e preoccupati, soffermandosi su una ragazza sanguinante: infine ha diffuso su internet il video fatto col proprio smartphone. L’uomo in questione, un ascolano 50enne, è stato però individuato dalla Procura di Ascoli che lo ha indagato per violazione della privacy. Ha avuto un seguito importante l’indignazione che si è sollevata fra Cascia e Norcia per quanto accaduto dopo l’incidente stradale avvenuto lo scorso 3 luglio lungo la superstrada Ascoli-Mare fra le uscite di Monteprandone e Monsampolo in direzione monti. Nel sinistro che ha coinvolto un camion e un’auto, sono rimasti feriti quattro ragazzi, tutti dell’Umbria; tra questi una ragazza che ha riportato le conseguenze più serie tanto da essere stata ricoverata in eliambulanza al Trauma Center dell’ospedale Torrette di Ancona. La notizia del video che ha iniziato a circolare sul web è giunta alle forze di polizia. La Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo per violazione della privacy. Sconcerto ha suscitato in particolare la ripresa video della ragazza dolorante e sanguinante mentre era dentro l’auto, comprensibilmente impaurita per le conseguenze del sinistro, e mentre veniva caricata sull’eliambulanza. Immagini hanno riguardato anche gli altri tre amici rimasti ferito nello scontro dell’auto con un camion; loro sono stati ripresi mentre venivano fatti salire sulle ambulanze giunte in forze dopo l’incidente. L’ascolano quei sette video il giorno dopo li ha pubblicati sul suo canale You Tube.
"Qualora quella ripresa video, per molti versi ingenua riguardando un evento comune come un incidente stradale, fosse stata effettuata da una troupe televisiva di certo non si sarebbe mai creato o verificato questo evento processuale" commenta l’avvocato Alessandro Angelozzi che assiste il 50enne ascolano indagato e che, ricorda il legale, "è sostenuto da un amministratore di sostegno". A seguito della notifica della chiusura delle indagini della magistratura, il penalista ascolano ha depositato una memoria sostenendo l’innocenza del 50enne indagato. "L’evento incidente è pubblico, per cui non ha violato alcuna privacy e non ha offeso la comunità. Anzi – sostiene l’avvocato Angelozzi – la tv trasmette sistematicamente incidenti con morti e feriti. La pubblicazione dei video poteva perfino costituire un deterrente al fine di far capire il pericolo che incombe per le strade, tenuto anche conto che la tv è piena di questi spot".
Peppe Ercoli