Dosi di cocaina per il sacerdote: una condanna e un’assoluzione

Imputati l’ascolano Traini e la brasiliana De Souza, accusati di aver ceduto droga: don Bastoni poi si spogliò dell’abito talare

Una condanna e un’assoluzione. Così è terminato ieri il processo che vedeva imputatati l’ascolano Marco Traini e la brasiliana Angelina Soares De Souza, accusati di aver ceduto droga, in circostanze diverse, all’ex sacerdote del Duomo di Ascoli Alberto Bastoni che a seguito di questa vicenda ha rinunciato all’abito talare. Il giudice del tribunale di Ascoli Tiziana D’Ecclesia ha condannato Traini a un anno e al pagamento di 2.000 euro di multa ed ha assolto Soares De Souza. L’accusa aveva chiesto la condanna a un anno per entrambi gli imputati, difesi dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti. Traini doveva rispondere della cessione di 3,2 grammi di cocaina a don Bastoni. "Quando perquisimmo il suo alloggio nell’ambito di altra inchiesta, il sacerdote ci consegnò spontaneamente un contenitore che aveva in tasca; all’interno c’era lo stupefacente" hanno riferito durante il processo il maresciallo dei carabinieri Luigi Palombi e il brigadiere Giuseppe Meco. A loro il religioso disse che la cocaina era per uso personale. "Due giorni prima, durante intercettazioni ambientali, cogliemmo una conversazione fra don Bastoni e Marco Traini all’interno dell’auto in uso a quest’ultimo, nella quale parlavano di un acquisto di cocaina da parte del sacerdote" hanno aggiunto i militari. Don Alberto venne poi fermato a Castel di Lama dai carabinieri: sotto un tappetino dell’auto c’erano due involucri con 7,5 grammi di cocaina. Nella casa a Colli di Angelina Soares De Souza, alla quale don Alberto aveva fatto visita prima di essere fermato, vennero sequestrati 240 euro ritenuti provento della cessione: "Io non gli ho dato alcuna droga, è lui che l’ha portata a casa mia e anche tanta". E’ stata la difesa della donna. Sentita durante il processo ha aggiunto che il contatto era avvenuto grazie a un sito per incontri. "E’ venuto a casa mia, si è chiuso in bagno e quando ne è uscito io l’ho mandato via, ma senza che io gli cedessi stupefacenti" ha concluso.

Peppe Ercoli