Dpcm Conte, chiudere prima anche i negozi? "Perché no"

I commercianti aprono alla proposta di Di Sabatino dell’associazione 'Wap' fatta ieri sul Carlino: "Seguiamo gli orari dei bar"

I negozianti di Ascoli disposti ad aprire a un orario diverso, per seguire i bar

I negozianti di Ascoli disposti ad aprire a un orario diverso, per seguire i bar

Ascoli, 28 ottobre 2020 - W Ascoli Piceno, questo è il significato racchiuso dietro la sigla “Wap” che riunisce gran parte degli gli operatori commerciali ascolani. Dalle dichiarazioni al Carlino di Marco Di Sabatino, presidente dell’associazione la proposta sugli orari di chiusura uniformata per tutti gli esercenti nel centro storico – non oltre le 18/19 anche per il settore del no food – scatena già le prime reazioni da parte dei negozianti ascolani.

Focus - Nuovo Dpcm firmato da Conte (il PDF). Locali chiusi alle 18, aperti nei festivi

"Vediamo come va questa settimana, se le persone non escono a quel punto saremmo costretti a chiudere prima – dice Anna di Ancaria 56 –, il nostro è un investimento importante, l’abbigliamento lo devi vendere nel momento giusto altrimenti “scade” e tra qualche mese non vendi più nulla di tutto quello che è stato ordinato oggi", conclude. Il concetto è ripreso anche da Laura di Urban Tribe: "Ieri ho fatto buone vendite anche dopo le 18, ma vediamo come reagirà la gente questa settimana. Noi commercianti siamo ancora in fase di sperimentazione. È importante capire quale sarà la risposta della gente. Prima di parlare di chiusura anticipata bisogna pensare che ci sono gravose perdite economiche ancora in fase di recupero. Certo, laddove si dovesse decidere collettivamente di chiudere anticipatamente io aderireiall’iniziativa", conclude. Solidarietà, appunto, ma serve anche compattezza e collaborazione in un momento di evidente crisi economica e non solo.  

E proprio a questo senso di unione fa riferimento Valentina di Benetton donna: "Se si dovesse agire in tal senso noi ci adegueremo, ci cambierebbe poco chiudere mezz’ora prima, ma questa scelta deve riguardare tutti". "Tanto, alla fine, saremmo costretti a chiudere comunque. Se non gira nessuno perché pagare due ore in più di bollette della luce?", afferma Gabriella, di Renato calzature.  

Insomma, non si può parlare di una convinzione vera e propria, ma la maggior parte degli esercenti sembra, ad oggi, disposta ad uniformarsi a quella che è ancora una proposta ancora in fase di ragionamento. L’obiettivo sarebbe quello di stimolare, incoraggiare, unire un’intera comunità, quella dei commercianti del centro storico di Ascoli senza distinzioni per settore. Quando corrono tempi duri è essenziale combattere insieme in modo ordinato e mirato.  

Ma, come riflette Valentina di Benetton, "mentre i gestori di bar e ristoranti combattono per rimanere aperti, perché noi invece proponiamo di chiudere? Non ha senso questa proposta". Gli umori sono altalenanti e, come sostiene il titolare di Renato calzature, "sarà difficile mettere tutti d’accordo". Un’idea, però, è condivisa da tutti, ristoratori, negozianti e cittadini: W Ascoli sempre e soprattutto ora. In attesa del trend settimanale dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto, dunque, l’appello è quello di non far venir meno vitalità, entusiasmo e voglia di reagire uniti, mettendo da parte polemiche ed egoismo sociale.