Droga nascosta dentro i vasi Zio e nipote restano in carcere

I due ieri non hanno risposto al giudice. L’avvocato: "Siamo in attesa delle motivazioni"

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere zio e nipote, cittadini albesi, accusati di detenzione di quasi venti chili di cocaina trovati dai carabinieri di San Benedetto nei vasi, sotto le zolle di piante da giardino che avevano acquistato in più vivai di Grottammare. Assistiti dall’avvocato Vittorio Supino del foro di Chieti, i due presunti trafficanti di droga, anche per la scarsa conoscenza della lingua italiana, non hanno proferito parola. Ieri mattina il giudice Pepe, non ha convalidato l’arresto per la flagranza del reato, ma ha disposto la permanenza in carcere di entrambi gli uomini, lo zio di 51 anni e il nipote di 33 anni. "Il giudice ha correttamente applicato la legge per quanto concerne il fermo, che è stato ritenuto non legittimo – afferma l’avvocato Vittorio Supino – Per quanto riguarda la misura ha scelto quella più pesante del carcere, considerando la gravita è il quantitativo della droga sequestrata. Per le valutazioni siamo in attesa delle motivazioni".

Le indagini dei militari dell’arma, coordinate dalla Procura di Fermo, vanno avanti per cercare di scoprire la provenienza dell’ingente quantitativo di cocaina, 18,8 chilogrammi, valore poco meno di un milione di euro, e la sua destinazione. I due presunti trafficanti di droga, che per gli spostamenti impiegavano una Volkswagen Polo presa a noleggio da un’azienda locale, avevano fatto un sopralluogo nel vivaio per due giorni di fila ed avevano scelto un certo numero di piante di piccole dimensioni alle quali hanno voluto cambiare il vaso mettendone di più grandi. Un’operazione che ha insospettito un addetto ai lavori del vivaio, che aveva anche notato dei segnali lasciati sulla superfice del terriccio. Comunicata l’anomalia ai carabinieri, dai vasi sono spuntati sacchetti pieni di cocaina, ma non è dato sapere con quale mezzo avrebbero trasportato le piante. In tutto ne avevano accumulate, provenienti anche da altri vivai della zona, circa 150. Il furgone notato dagli investigatori non distante dal vivaio dove si è svolta l’operazione anti droga, è risultato ’pulito’ e anche i due personaggi che sostavano nelle vicinanze, sempre di origini albanesi, residenti nell’ascolano, non sono stati coinvolti nella vicenda.

Marcello Iezzi