Ascoli, dall’Albania alla riviera, stroncato traffico di droga

Operazione della Guardia di Finanza

Ottocento chili di marijuana e tre di cocacina

Ottocento chili di marijuana e tre di cocacina

Ascoli, 13 luglio 2017 - San Benedetto si conferma crocevia di grandi traffici di sostanze stupefacenti. Dopo l’operazione ‘San Pedro’ condotta dalla guardia di finanza di Varese, che di recente ha spezzato un traffico di cocaina, 22 chili quelli intercettati, proveniente dalla Repubblica Dominicana, diretta a San Benedetto, in Toscana e in Svizzera, tramite Milano Malpensa, ieri è arrivata anche notizia di un carico di 100 chili di marijuana proveniente dall’Albania e destinato alla Riviera delle Palme, via Lecce. A intercettare il carico, nell’ambito dell’operazione ‘Sperem’, è stata la guardia di finanza di Como diretta dal tenente colonnello Salvatore Mirarchi. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Como, Antonio Nalesso, hanno permesso di smantellare un’organizzazione internazionale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, marijuana e cocaina, provenienti dall’Albania e destinate a diversi luoghi di spaccio nel Lazio, nelle Marche, in Toscana, Veneto, Lombardia, Piemonte, Abruzzo ed Emilia Romagna. Nelle Marche la meta dei corrieri era proprio San Benedetto.

Da Lecce partiva, solitamente, un’auto con oltre 100 chili di marijuana da smerciare nel territorio sambenedettese. Gli investigatori non hanno potuto accertare chi fosse il destinatario del carico, presumibilmente uno o più connazionali albanesi, poiché i trafficanti utilizzavano cinque telefoni cellulari per i diversi acquirenti. Bujar Xhezo di 42 anni, autista e promotore del trasporto della droga e il suo collaboratore, 30 anni, connazionale Endri Rrokaj, sono stati arrestati insieme a B.B., albanese di 36 anni, residente ad Albavilla (Co), V.M., albanese di 32 anni, residente a Inverigo (Co), R.B. di 34 anni, residente a Como, M.S., italiano di 38 anni, residente a Veduggio Con Colzano (MB), B.B., montenegrino di 27 anni. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, i carichi di droga arrivavano dall’Albania in motoscafo, venivano scaricati in un casolare e da lì, i due corrieri facevano consegne giornaliere nelle varie regioni d’Italia. Nel corso dell’inchiesta, iniziata nel marzo del 2016, le Fiamme Gialle hanno sequestrato 800 kg di marijuana, 3 di cocaina, 1 penna pistola unitamente a 7 proiettili calibro 22, e una pistola con matricola abrasa, con due caricatori e 15 cartucce calibro 7,62. Lo stupefacente, qualora immesso sul mercato, avrebbe fruttato guadagni superiori a 2 milioni e mezzo di euro.