"Due ordinanze che dimostrano improvvisazione"

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Casini, cosa ne pensa delle due ordinanze emesse dalla Regione per il rientro a scuola degli studenti delle superiori?

"Sono emblematiche di come la maggioranza sta governando: improvvisazione e proclami. Prima quando si era in zona gialla hanno rinviato l’apertura perché evidentemente non erano pronti. Quando i partiti, i genitori e soprattutto gli studenti hanno alzato la voce, la giunta ha fatto un passo indietro per non perdere consenso: hanno prima dato la data di apertura e poi pensato alle modalità".

Per rendere le scuole luoghi sempre più sicuri la giunta regionale ha annunciato uno stanziamento di 3 milioni di euro per l’acquisto di macchinari per la purificazione dell’aria e di 2 milioni di euro per interventi strutturali per l’aerazione dei locali nelle scuole. Cosa ne pensa di queste progettualità?

"È una presa in giro per due motivi: nelle Marche ci sono 1.200 scuole e 3 milioni di euro sono pochissimi perché con 2.500 euro a edificio non si può realizzare un impianto. Si potevano potenziare i trasporti. Inoltre le risorse devono essere distribuite mediante bandi, devono essere fatti i progetti e realizzati i lavori, tempi incompatibili con questo anno scolastico. Ma la cosa risibile è stanziare 2 milioni di euro per dispositivi per la Dad quando si torna in presenza".

Il Pd aveva proposto di effettuare lo screening. In che modo?

"Utilizzando i 600.000 tamponi avanzati dallo screening di massa che di massa non è stato. Abbiamo proposto, da tempo, di fare tamponi ai 77.000 studenti e a tutto il personale delle scuole anche con l’aiuto dei medici di base, delle farmacie e dei laboratori privati in aree vicine alle scuole e usando i drive in degli ospedali. Proposta bocciata".

Ci sono state diverse interpretazioni e diversi pareri da parte dei dirigenti scolastici sul calcolo della percentuale del 50% indicato nell’ordinanza. C’è chi dividerà le classi e chi invece calcolerà la metà sul numero complessivo degli studenti di ciascun plesso. Quale pensa sia la soluzione migliore per un ritorno in sicurezza in classe?

"L’impressione è che molte scuole da Pesaro ad Ascoli non daranno seguito alla raccomandazione della Regione, segno di come i famosi tavoli di concertazione abbiano dato risultati scadenti. La Regione ha scelto di complicare una situazione già difficile, sarebbe stato meglio basare l’ordinanza su una comprovata necessità tecnica e sanitaria".

Lorenza Cappelli