
Alessandro Giorno e la sala Var
Ascoli, 8 febbraio 2025 – Un ascolano al var. La tecnologia ormai è sempre più presente nelle tante discipline sportive, soprattutto nel mondo del calcio. Ma per preparare al meglio gli strumenti è importante il lavoro degli addetti ai lavori. Tra questi c’è il 24enne Alessandro Giorno, originario di Castel di Lama e recentemente trasferitosi a Bergamo.
Come procedono le cose?
"Devo dire molto bene. Ho deciso di venire qui nel settembre 2024, quando sono rientrato in graduatoria per insegnare a scuola come docente. Dopo essermi stabilizzato, ho cercato un lavoro pomeridiano in linea con la mia laurea in scienze motorie. Ecco così che da novembre sono nella scuola calcio dell’Atalanta e mi occupo dello sviluppo coordinativo e atletico dei Pulcini".
Ma lei si occupa anche di sistemare il var, giusto?
"Sì, grazie alla possibilità che mi ha dato la Hawk-Eye. È un’azienda specializzata nell’assistenza tecnologica alle decisioni arbitrali. Qui ricopro il ruolo di tecnico var e la cosa mi appassiona molto. La maggior parte del lavoro si svolge prima del match effettuando dei test per assicurare che tutto funzioni correttamente e quindi riducendo i margini di errore al minimo".
Dal punto di vista pratico come avvengono i controlli?
"In serie A viene effettuato un test per calibrare le telecamere e sincronizzarle tra loro allineandole con la stessa precisione temporale, fino ai millisecondi. Questa sincronizzazione è fondamentale per il fuorigioco semiautomatico. Successivamente ci si assicura che il collegamento audio tra gli arbitri e Lissone, sede della sala var, sia regolare e operativo".
Altro aspetto delicato è quello della goal line technology...
"Sì, questa viene calibrata attraverso specifici test che consentono al sistema di riconoscere quando la palla entra in rete. Qui il sistema deve identificare l’area attraverso cui la palla entra. Ad esempio, se un calciatore colpisce la rete laterale esterna e il tiro viene rilevato come fuori porta, l’orologio non dovrà vibrare né tantomeno segnalare il gol all’arbitro".
Infine come si coordina il tutto?
"Viene collegato il monitor var verificando che risponda velocemente e correttamente al compito richiesto. All’arrivo degli atleti, è fondamentale testare il corretto funzionamento della goal line technology e dell’audio; pertanto, poco prima del match si verifica nuovamente il collegamento audio per confermare i test effettuati in precedenza".
In una delle gare dove è stato chiamato ad operare, sono capitate situazioni di gioco difficili da sbrogliare?
"Fortunatamente finora non ci sono stati problemi. È successo solo una volta che, durante il test di conferma prima della partita, il collegamento audio non fosse costante a causa di un problema di cablaggio, ma tutto è stato risolto prima dell’inizio del match".
Nell’Atalanta invece come va?
"Sono rimasto colpito dalla passione e dalla professionalità con cui si lavora. Gli allenamenti vengono programmati con 3-4 settimane di anticipo e vengono assegnati compiti a casa da far svolgere ai bambini con l’obiettivo di migliorare il tema della settimana scelto. Come ad esempio dribbling, battuta del fallo laterale, tecnica del passaggio e così via. Alleno figli di giocatori famosi che mostrano già grandi qualità. La differenza più notevole rispetto ad altri club risiede nelle strutture e nelle metodologie di allenamento. Nonostante la giovane età, si respira già un clima di professionismo".