Ecomostro Sgattoni, coinvolte le Ferrovie

L’amministrazione vorrebbe consentire al privato di demolire il fabbricato e ricostruirlo, al fine di garantire la piena sicurezza al tracciato su rotaia

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L’exit strategy per l’ecomostro Sgattoni, forse, è stata trovata. L’amministrazione comunale avrebbe in mente di chiedere a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) di collaborare per consentire al privato di demolire il fabbricato e ricostruirlo, al fine di garantire la piena sicurezza al tracciato su rotaia, che si trova a pochi metri dal fatiscente edificio. È quanto emerge dall’incontro tenutosi pochi giorni fa fra l’amministrazione comunale e Ferrovie dello Stato, dove tra l’altro la società ha comunicato ai vertici di viale De Gasperi che il parcheggio adiacente alla stazione centrale non verrà gestito dal comune, bensì da una società della stessa Rfi. Nel contempo, è stata anche ridiscussa l’annosa problematica dell’ecomostro di via Calatafimi, nato come fabbrica di frigoriferi, poi abbandonata a sé stessa. Nello specifico, si è notato come il proprietario del fabbricato, nel 2012, avesse già chiesto a Rfi un permesso di costruzione in deroga alle vigenti normative.

L’idea, quindi, sarebbe di dare seguito a tale richiesta, anche se un po’ datata, ponendo come paletto inderogabile la sicurezza del tracciato, dove passano decine di treni ogni giorno, e che non può più rimanere vicino a tanto degrado. Negli ambienti si vocifera pure che il comune abbia intenzione di esaminare la posizione tributaria dei proprietari: quindi, se dovesse saltare fuori qualche vecchia morosità, l’amministrazione tenterebbe di fare leva su questa per ottenere un’operazione di ripristino del decoro in loco. A nutrire speranze per una prossima risoluzione del problema è il comitato di quartiere San Filippo Neri: "Mi auguro che questa amministrazione riesca dove altri hanno fallito – afferma Maurizio Di Giacinto, presidente dell’associazione – da anni mi occupo del problema, ma senza ottenere nulla. Adesso è arrivato il momento di cambiare la situazione".

Si ricorderà, infatti, che nel 2019 Di Giacinto presentava un esposto ai Nas, corredato di raccolta firme, perché si effettuasse un sopralluogo nella struttura e si valutassero eventuali misure di contenimento dell’incuria dilagante. Negli anni, infatti, l’ex fabbrica ha visto pezzi di cornicione cadere sul manto stradale, piante e alberi crescere senza controllo al proprio interno, e anche alcuni senzatetto recarvisi per trovare riparo. Il 29 aprile, peraltro, il comitato San Filippo Neri tornerà a parlare dei problemi di zona in un’assemblea pubblica, nella quale verranno rese pubbliche le candidature dell’election day di quartiere, che si terrà ad inizio giugno.

Giuseppe Di Marco