
La misura rientra in un processo di sostenibilità per standard più innovativi.
Il porto di San Benedetto figura tra gli scali coinvolti da interventi strategici per il rilancio e la modernizzazione delle infrastrutture contenuta nel Piano operativo triennale 2025-2027 dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. Il documento, approvato nei giorni scorsi dal Comitato di gestione, si inserisce in un quadro di programmazione coordinata a livello nazionale, coerente con il Documento di programmazione strategica del sistema portuale (Dpss) varato lo scorso aprile. Per San Benedetto il piano conferma l’avvio dei lavori per l’elettrificazione delle banchine, misura che rientra in un più ampio processo di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni. Interventi simili sono in corso anche ad Ancona, Pesaro, Ortona e Pescara. Si tratta di un passo importante per un porto a forte vocazione peschereccia, che può così evolvere verso standard più innovativi e compatibili con le sfide ambientali contemporanee. Il presidente dell’Autorità Portuale Vincenzo Garofalo, ha sottolineato l’importanza strategica del documento approvato: "Il nuovo Piano operativo triennale accoglie, per la prima volta, gli obiettivi del Documento di programmazione strategica definendo i principali interventi ed opere che andremo a realizzare". In particolare, Garofalo ha ribadito come "i porti Adsp compiono una funzione di cerniera fra il territorio e gli scenari internazionali, anche in momenti difficili come quelli che stiamo continuando ad affrontare". Il porto di San Benedetto, pur non ospitando grandi traffici commerciali come quello di Ancona, viene incluso in una rete più ampia che mira a valorizzare tutte le realtà portuali in un’ottica di sistema. La logica di programmazione condivisa, infatti, guarda all’interconnessione delle infrastrutture: porti, aeroporto e interporto, in un’ottica di servizio per imprese e cittadini.
Emidio Lattanzi