Emergenza abitativa tra affitti alti e ristrutturazioni L’assessore Pomili: "Costante contatto con Erap"

Migration

Grottammare, tra le più multietniche del territorio, risente maggiormente della carenza di abitazioni: "La casa è un diritto, ma oggi l’emergenza abitativa c’è tra affitti troppo alti, sempre più sfratti per via di vendite e di ristrutturazioni. Di fatto abbiamo ricevuto circa 90 domande per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e circa 210 domande di contributo per sostenere gli affitti – afferma l’assessore Monica Pomili –. La soluzione, però, è incrementare in modo significativo il numero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, puntare sul recupero di immobili come ad esempio le vecchie case cantoniere. Di certo il nostro rapporto con l’Erap è costante, poco più di un mese fa l’ultimo sollecito a terminare gli appartamenti in via Licini". Ve ne sono 5 già terminati, da una decina di anni, che hanno bisogno solo di accessori e allacci ai servizi. Una spesa calcolata in circa 40mila euro ciascuno, per un totale di 250 mila euro. L’Erap conferma la volontà di terminare i lavori, in modo che il Comune li possa assegnare in base alla graduatoria. Su quei beni l’Erap ha partecipato a diversi bandi, due regionali, uno del Comitato Internazionale e poi bandi Pnrr, ma tutti, per diverse ragioni, non sono andati a buon fine. C’è poi la questione della villetta in zona San Francesco, sequestrata alla mafia, assegnata al Comune e "girata" all’Erap. Anche per questo completamento l’Erap ha partecipato a un bando specifico, ma la richiesta è stata respinta perché Grottammare è a Nord delle otto regioni del sud, il cui confine massimo e l’Abruzzo. Una follia: i beni sequestrati alle mafie sono ovunque. Ora l’Erap è alla ricerca di nuovi bandi ma stanno valutando, con il Cda, se stanziare direttamente i 250mila euro.

Marcello Iezzi