Emergenza idrica Ascoli, la svolta per il nuovo acquedotto in due giorni

Arrivano Crimi e Farabollini nelle zone del sisma, domani anche Borrelli alla Ciip

La prima visita del commissario Piero Farabollini

La prima visita del commissario Piero Farabollini

Ascoli, 21 gennaio 2019 - Due giorni  nelle terre colpite dal sisma per il sottosegretario con delega alla ricostruzione, Vito Crimi, e il commissario Piero Farabollini che, dopo i numerosi appelli dei mesi scorsi, sarà ad Arquata prima e ad Ascoli poi. La prima tappa sarà lo stabilimento Tod’s di Arquata, a cui seguirà un faccia a faccia con sindaci e poi con i comitati, associazioni e gruppi di imprenditori; ad Ascoli, invece, saranno due i momenti clou: l’incontro con Cesare Spuri e Gino Sabatini all’Ufficio ricostruzione e quello alla Ciip per parlare dell’emergenza idrica e del bypass di Forca Canapine.

Due giorni decisivi quindi per la Ciip, l’acquedotto del Pescara e in generale per portare a un livello superiore il dibattito sull’emergenza idrica: domani infatti nella sede dell’azienda che gestisce il servizio idrico ci sarà di nuovo il commissario Farabollini e soprattutto il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, proprio per parlare del nuovo acquedotto, in un momento particolarmente delicato che vede anche la chiusura notturna dei serbatoi in gran parte dei Comuni della provincia.

Sempre in tema di terremoto, ecco che qualche novità è stata annunciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, in risposta a un’interrogazione di Forza Italia: procedure più semplici, uffici ricostruzione più strutturati e testo unico è il tris di interventi che dovranno snellire la burocrazia che frena la ricostruzione post sisma. Un indirizzo che va nella stessa direzione indicata dal parlamentare ascolano dei Cinque Stelle, Roberto Cataldi, che già da tempo aveva lanciato una petizione per la semplificazione delle procedure che ha raccolto oltre 10mila firme. «Il complesso sistema di norme con cui ci siamo abituati a convivere ha dato vita a una burocrazia insensata capace di condurre gli affari della pubblica amministrazione nel peggiore dei modi possibili. Al punto che persino la ricostruzione dei paesi danneggiati dal sisma è diventata impossibile.

Quello che sta avvenendo ha del surreale: in molti Comuni, devastati dal sisma, la ricostruzione non può avvenire non perché non ci sono i soldi, e neppure perché c’è troppo lavoro da fare. Non si può ricostruire per ‘eccesso di regole’». L’onorevole pentastellato ha sottolineato che «nei borghi antichi e nei centri storici si impongono modifiche spesso tecnicamente irrealizzabili con il risultato che siamo già al terzo inverno e la popolazione colpita non riesce ancora a vedere un inizio di ricostruzione».